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Odian senza discutere; aman senza pensare! Tal sia di loro!... Avanti!... Avanti!... Al mare!... Al mare! Alla foce!... Alla foce!... Degli errori all'oblio!... Dammi la mano, Enrico, son socialista anch'io! Chi conosce Mercallo? È un povero paese Tra i monti che sepárano il lago di Varese Dal Verbano. Fa in tutto un seicento abitanti,

Gli amanti serran la borsa con la fronde del porro; perché i ducati, e' panni, il bestiame, li offizi, le possessioni e la vita darieno coloro che aman come costei. FANNIO. Tutto mi consoli. RUFFO. Consolato hai tu me con quel barbafiorito. FANNIO. Piacemi che tu nol sappi nominare perché, volendo, noi saprai poi ridire. RUFFO. Or vattene a Lidio; e vestitevi.

Questo giornale aveva anzi ricevuto comunicazione della storia drammatica dei due fratelli e di Maud, e sollecitavasi a portarla a cognizione dei Parigini i quali aman tanto le forti emozioni soggiungendo fedelmente l'episodio del duello fallito; la ragione di questo contrattempo; e come il conte Alessandro, essendo subitamente fuggito per non aumentare la desolazione di sua cognata, che lo amava, il terribile principe lo inseguisse per obbligarlo a battersi.

L'artista mediocre accusa tutti fuor che stesso della sua impotenza. Ama il bello come gli eunuchi aman le donne e cerca la gloria per le vie di traverso dell'impressionismo, del pointillé, dove la gloria non ha mai messo il piede.

PEDOLITRO. Dice che, quantunque gli rispondesse e li dicesse che non intendeva quello che se li dicesse, pur gli parlava. Aman hierl cheret marfus soler, ben men comam me sulemes? TURCO. Aman hierl cheret marfus soler ben men comam me sulemes. PEDOLITRO. Dice che sempre dicea marfus; ma non possea imaginarsi che cercava da lui.

Ma sulla strada un pallido Giovinetto severo La soffermò, dicendole: "Io mi chiamo Pensiero. "Il mondo mi perseguita; "Io gli grido che l'amo; "Ma son povero e gramo, "E non mi vuole udir! "Tu sei leggiadra, e gli uomini "Aman le cose belle; "Or ben, di' lor che il raggio "Io scrutai delle stelle, "Che la pena ed il premio "Impartirò a chi tocca; "Per la tua rosea bocca "Io mi farò capir!..."

Quinci discesi quegli spirti eletti sopra tutt'altri, con eterne lode or del fier Marte, or del soave Amore, cantano il sudor d'un, d'altro i sospiri. E per memoria de l'amato albergo aman le ninfe i poggi, i fonti e i boschi. Ed è ragion, ch'ancor quelle chiare alme, in rimembranza del lor nascimento, godon di luoghi solitarii ed erti.

Tocchiam la cenamella: cantiam, dunque, cantiamo: canti la bella al damo! Canti il damo alla bella! Cantate: le cicale cantan pure e le rane accidiose. Il domane guida la Morte e assale. Amare è dolce cosa. È dolce cosa amare. Ama anch'Aurora il Mare. E al vespro con lui posa. Aman l'arbore e l'erba e l'insetto vagante. La stella fiammeggiante e la luna superba. Amore è l'universo!