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Quand'ella tornò presso l'infermo, alcuni fenomeni della fatale malattia si erano alleviati; minori i granchi allo stomaco, minore il vomito; ma erano sopraggiunti altri sintomi gravissimi: la pelle sparsa d'un sudor freddo e viscido, la tinta terrea, gli occhi infossati nell'orbita, il respiro affannoso, la voce rauca e sepolcrale.

Che nomi! aveva esclamato Maurizio, sforzandosi di sorridere, mentre il cuore gli tremava e un sudor freddo gli gemeva dalle tempia. Che ci volete fare? disse di rimando il dottore. Il nostro linguaggio è complesso e avviluppato, come la nostra povera macchina. Si tratta infine della valvola che separa il ventricolo sinistro del cuore dalla corrispondente orecchietta.

Quando Buonvicino entrò nella cella, era bujo affatto, lo che tolse a Francesco di vederne la fronte, pallida come di cadavere, ma tutta l'estensione della sua disgrazia dovette comprendere quando, chiesto a Buonvicino della Margherita, questi non fece che stendergli la mano convulsa e madida di sudor gelato, mentre un singhiozzo mal represso gli rivelò il pianto dell'amico.

Aveano i punti e l'ore stabiliti l'un dall'altro uno spazio conveniente, perché Tebaldo er'uomo de' puliti, trasgredisce al patto di servente. Giá i suoi dieci viaggi avea finiti, condotte le servite diligente; ma, pel correr qua e , giú per il mento gli grondava il sudor sul pavimento.

Maurizio rabbrividì, mentre un sudor freddo gli bagnava le tempie. Dall'altra banda del letto, il frate! ancora il frate! Ma egli aveva il cappuccio calato sulle spalle; la testa del padre Anselmo appariva intiera, luminosa; l'aspetto era benevolo, la mano era stesa in atto di benedire. Maurizio s'inchinò umiliato, e lasciò la mano di Gisella. Quando rialzò gli occhi non vide più il monaco.

Quinci discesi quegli spirti eletti sopra tutt'altri, con eterne lode or del fier Marte, or del soave Amore, cantano il sudor d'un, d'altro i sospiri. E per memoria de l'amato albergo aman le ninfe i poggi, i fonti e i boschi. Ed è ragion, ch'ancor quelle chiare alme, in rimembranza del lor nascimento, godon di luoghi solitarii ed erti.

Tanto sangue fin quì, tanto in battaglia Sparso da noi sudor, tanto ardimento, Oggi con esso te cotanto vaglia, Che non ti prenda d'Ottoman spavento. Risponde Enrico: de la morte assaglia Spavento un core a le vili opre intento; Io m'adornai di questa Croce il petto, Perchè di bella gloria ebbi diletto.

Si volse a quel, dicendo: Paladino, perdio! questo è un bel pezzo di sermone. Dovria pentirsi il secolo assassino a tai sudor di noi sacre persone. Parmi che passi delle vostre colpe questo sant'uom piú addentro che alle polpe.

Poi entrò nel salone con lei. Il viso del principe portava lo stampo di un grande esaltamento. I colori vi andavano e venivano come le onde sulle rive dell'Oceano. Un sudor freddo perlava la sua fronte. Le sue mani erano madide e ghiacciate. Un sordo tremolio alterava la sua voce. Si andò alla chiesa. Il principe sollecitava dello sguardo la fine dalla cerimonia. Il mondo gli turbinava d'intorno.

La penna le restava sospesa fra le dita paralizzate, una nebbia offuscava le sue pupille; di tratto in tratto un sudor freddo le gocciolava giù dalla fronte.... Avrebb'ella presunto troppo delle sue forze? Avrebbe avuto paura?