Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 4 maggio 2025
Non so di merto o d'ordine o divario, non voglio prima istanza o appellazione: piú non conosco la ragion qual sia; voglio pagar la sua bricconeria. Or qui in maneggio quella lite andava tra il conte Orlando e l'avverso avvocato, il qual di cerimonie il caricava, vantandosi sincero ed onorato. Il conte d'un sudor freddo sudava e chiude gli occhi e chiede esser spacciato.
Così per noi vittoria oggi s'acquista? Ed i trofei sperati oggi son morte? Mentre nel così dir volge la vista, Scerne Giassarte che terribil, forte Porge ne la battaglia in vario corso, Ove richiesto è più, saldo soccorso. Di folta polve è ricoperto, e piove Giù per le guancia ampio sudor nel seno, E dal petto anelando il fiato move Che per molta fatica omai vien meno.
Non le dir stanche, ove 'l sudor gradisce, ché un dolce incarco mai non fa stracchezza; onde, quanto lo indugio, la prestezza perfettamente ogni opra sua compisce; ché, ove intervien de nostri alti pensieri volunteroso ed avido consenso, sí pria l'affetto e poi l'effetto immenso cresce, ch'al fin non ha che piú alto speri.
Le ricche porte di fin oro ardente Sopra soglia di porfido fiammante Hanno di cedro e d'ebano lucente, Fregi contesti e d'indico elefante; Dentro, sudor d'innumerabil gente, Colonne stan, che fur montagne avante; Di vaghi marmi è variato il piano, Lunga vigilia di Dedalea mano.
Le gambe le tremavano, un sudor freddo le gocciolava giù per la fronte; ella potè nondimeno trascinarsi nel suo salottino. Sotto un calcafogli, sulla cartella ov'ella aveva pur dianzi riposta la sua lettera, c'era il bigliettino di Mario Vergalli. Che voleva egli ancora da lei? «Teresa mia.
Io ne le liete, io ne le sorti avverse Sempre in terra ed in mar fra le tue schiere; La bella asta real per me si terse; Adornossi il cimier di piume altiere; E se nel corpo tuo piaga s'aperse Le labbra mie la ti baciar primiere, E sempre, che 'n sudor tornasti avvolto Fur queste man che t'asciugaro il volto.
131 che rami e ceppi e tronchi e sassi e zolle non cessò di gittar ne le bell'onde, fin che da sommo ad imo sì turbolle che non furo mai più chiare né monde. E stanco al fin, e al fin di sudor molle, poi che la lena vinta non risponde allo sdegno, al grave odio, all'ardente ira, cade sul prato, e verso il ciel sospira.
Caos. D'errori, sogni, favole, chimere, fantasme, larve un pieno laberinto, ch'un popol infinito, a larghe schiere, assorbe ognora, tien prigione e vinto, voglio sculpir non ne l'antiche cere, non ne le nove carte; anzi depinto di lagrime, sudor, di sangue schietto avrollo in fronte sempre o 'n mezzo 'l petto.
Se un contadino con l’industria ed il sudor della fronte era riuscito a rendere il poderuccio fertile e ubertoso, per l’avidit
Lacero e stanco il vincitor si asside Su le fresche erbe, appo la sponda. A rivi Giù per lo collo gli discorre ai fianchi Misto al sangue il sudor; corto e sonante Dal suo petto affannoso esce il respiro; Un cozzar di confuse opre e di cose Gli turbina sugli occhi e il cor gl'ingombra; Finchè a balzi, a sussulti, e tutto cinto Di bizzarre faville e ceffi strani Sopra gli piomba, e al suol l'avvince il sonno. Come nei procellosi artici mari, Quando aquilon più li flagella, a stormo L'irte dïomedèe saltan su' flutti; Gavazzano fra' nembi, e al mugghio orrendo Del travolto oce
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca