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Qualche volta, sui primi tempi, ricordando le favole dell'infanzia e le belle fantasie del poeta così caro alla sua famiglia, la fanciulla dei Guerri si figurava di essere una principessa chiusa da qualche scongiuro di strega in un castello incantato.

Non molte storie offrono tema di grande poema epico, ma fra loro havvene assai, le quali possono porgere degno soggetto di brevi racconti eroici o pietosi, dandoci a rappresentare fatti avvenuti, od anche ad inventare dignitose favole, relative a questo o a quel paese, a questo od a quel secolo.

È vero che coloro, spirati dallo Spirito santo, quel dissero che si legge, il quale credo tutto esser vero, come da verace dettatore stato dettato; quello, che i poeti finsero, fecero per forza d'ingegno, e in assai cose non il vero, ma quello che essi secondo i loro errori estimavan vero, sotto il velame delle favole ascosero.

Tiresia fu greco e aguro, cioè arte magico di Tebe, il quale, secondo le favole poetiche, alcuna volta veggendo due serpenti congiunti a generare con una verga ispartendo gli percosse, di che egli incontanente di maschio femina divenne. ¶ Onde lamentandosi poi alcun tempo agli Dii di cotale avenimento, da loro per rimedio in cotal modo fu ammaestrato, che una altra volta con la verga ispartire gli dovesse.

Non ha Fiorenza tanti Lapi e Bindi quante fatte favole per anno in pergamo si gridan quinci e quindi: che le pecorelle, che non sanno, tornan del pasco pasciute di vento, e non le scusa non veder lo danno. Non disse Cristo al suo primo convento: ‘Andate, e predicate al mondo ciance’; ma diede lor verace fondamento;

Molte seggiole con su fa spalliera vignette di favole pastorali, un canapè di stile Empire, due poltrone moderne, concorrevano alla discordia delle forme e dei colori.

Se il pozzo fosse in Germania od in Scozia la fantasia popolare lo avrebbe certamente popolato di esseri favolosi, ma gl'italiani in genere non hanno nessuna tendenza per le favole. L'aria è troppo limpida e serena in Italia perchè i racconti del soprannaturale possano essere gustati.

Adunque, accioché con fatica acquistata fosse piú grata, e perciò meglio si conservasse, li poeti sotto cose molto ad essa contrarie apparenti, la nascosero; e perciò favole fecero, piú che altra coperta, perché la bellezza di quelle attraesse coloro, li quali le dimostrazion filosofiche, le persuasioni avevano potuto a tirare.

Questo dittatore volle fare una legge che gli permetteva di godersi tutte le matrone che gli andavano a genio, sotto pretesto di moltiplicare gli uomini della sua illustre razza! Nessuno ignora lo scandaloso festino di Augusto e dei suoi cinque compagni di orgia con sei rispettabili matrone romane. Vestiti da dei e da dee imitavano gl’impudicissimi costumi olimpici descritti nelle favole.

Credete voi davvero nelle favole dei taumaturgi che vi promettono il paradiso? Davvero voi credete ne’ paradisi? Cominciamo a parlare seriamente, uomini! Tutte queste favole sono vecchie, vecchie, decrepite...