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Che cosa vedevano essi? Non lo sapevano: sentivano di trovarsi d'innanzi a qualche cosa di soprannaturale. Nessuno osava avvicinarsi, nessuno si moveva; uno spavento insuperabile si era impadronito di ciascuno di essi: un brivido di terrore scorreva per tutte le loro fibre...

D’improvviso, egli sentì sotto di muoversi qualche cosa di vivo: una rana! Gittò un grido, si levò, si diede a correre traballando, per mezzo ai salici, in una corsa grottesca ed orrida. Pel disordine de’ suoi spiriti, egli era atterrito come da un fatto soprannaturale. A un avvallamento del terreno cadde, bocconi, con la faccia su l’erba.

Il Papa prese da Costantino, ma rimase anco preso; per questa volta invece di pescare ei fu pescato; a mo' del pesce fu vinto nella gola: importa ora conoscere le cause, onde Costantino così di un tratto si mostrò sviscerato pel Papa: io ragionando pongo da parte ogni intervento soprannaturale, molto più che mi occorre narrato in diverse maniere.

Il Sinibuldi, uscito da lui, non ebbe altro pensiero che quello della sua donna e di chiedere però d’essere introdotto nelle stanze di monna Adelagia e di Selvaggia; e non è a dire il contento che ne provò all’udire come subito gli fu concesso! Egli era di nuovo inebriato d’amore! E come avrebber potuto svolgergli pur quella immagine dalla mente tutte quante erano dame e donzelle che aveva incontrato alla festa, coi loro sguardi prolungati, con le dolci parole e i lusinghieri sorrisi, dopo aver riveduta una volta gentile e bella la sua Selvaggia? Essa era stata per lui assente un essere soprannaturale, uno spirito consolatore, un angelo! Ora non solo la preferiva di gi

All'improvviso, non so se per potenza di desiderio o d'amore, ma certo per forza soprannaturale, mi sentii così in contatto con essa, da confondere l'anima mia colla sua, e sentire i sentimenti suoi, e pensare i suoi pensieri, e vivere della sua vita: un accento soave mormorava nella mia doppia intelligenza una domanda: "amo io davvero Giorgio?"

²⁴⁵ Keim, 63. Ecco una pagina che Giuliano, col suo antropomorfismo soprannaturale, non avrebbe mai scritta. Come pure non avrebbe mai scritta la frase profonda di Celso, il quale, dopo aver accennato alle strane ed incredibili divinizzazioni, constatate, presso i più diversi popoli, di uomini vissuti in mezzo a loro, divinizzazioni identiche a quelle che i Cristiani hanno fatto di Gesù, esclama: «Tanto può la fede, quale essa sia, purchè posseduta in prevenzione»²⁴⁶. Frase in cui sta propriamente la chiave che apre i segreti della storia delle religioni, e della quale Celso stesso, forse, intuiva ma non comprendeva tutta la profondit

Nella prima ora del pomeriggio arrivarono al paese di Ortona. Anna battè alla porta del monastero e chiese di vedere l’abadessa. All’entrare si presentava un piccolo cortile con nel mezzo una cisterna di pietra bianca e nera. Il parlatorio era una stanza bassa, con poche sedie in torno: due pareti erano occupate dalle grate, le altre due da un crocifisso e da imagini. Anna fu subito presa da un senso di venerazione per la pace solenne che regnava in quel luogo. Quando la madre Veronica apparve d’improvviso dietro le grate, alta e severa nell’abito monastico, ella provò un turbamento indicibile come dinanzi all’apparizione di una forma soprannaturale. Poi, rianimata dal buon sorriso dell’abadessa, ella compì il messaggio in brevi parole; depose nel cavo della ruota le scatole, ed attese. La madre Veronica le si rivolse con benignit

Noi abbiamo provato nel Trattato del Matrimonio L. 4 p. 119 terza edizione contrariamente a molti eretici, che il matrimonio considerato in stesso è buono e onesto: ne risulta quindi che l'atto carnale nel matrimonio non ha, per stesso, nulla di cattivo, e può essere anzi meritorio, se è esercitato per una ragione soprannaturale, per esempio, colla intenzione di mantenere al proprio coniuge quella fede che fu promessa chiamando in testimonio Dio, oppure se avviene per scopo religioso, per ottenere cioé dei figli destinati a servir fedelmente Iddio, ovvero affine di rappresentare l'unione di Cristo colla Chiesa.

Il Cristianesimo aveva razionalizzata la morale portando nel mondo i principi della fratellanza e della giustizia, ma non aveva razionalizzata la rappresentazione ideale del pensiero umano, nella quale, anzi, aveva reso ancor più forte e predominante il concetto del soprannaturale.

La superstizione, tra quei popoli, era allora fortissima: e non v'era cosa, in fatto di spettri, apparizioni, che non fosse agevole il dar loro ad intendere. E anch'oggi, l'istruzione o lo scetticismo, non hanno ancor potuto spegnere nelle menti questa vaghezza di correr di leggieri al soprannaturale. Sono io, sono io! rispose Roberto. Io breve, accorsero tutti.