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Aggiornato: 4 maggio 2025
Egli rispondeva sempre, ad arte, di non esser in grado di fornire alcuna spiegazione; avea molto sofferto in quelle ore, specie dopo essersi impadronito del bambino: credeva di esser caduto in deliquio; non sapea per qual forza avesse potuto sostenersi; certo non per forza umana.... Gli era sembrato.... forse, aggiungeva a causa della stanchezza, della eccitazione, udir strani rumori, voci....
Del primo le cronache non seppero più nulla, del secondo narrarono che soldato aristocratico ed intrepido diventò poi generale e cortigiano. La sollevazione di un giorno dopo di essersi impadronito della dogana delle Balze, sul confine fra Modigliana e Faenza, si disciolse in una pacifica resa alle truppe toscane.
Costui, tuttora coll'animo inquieto per la comparsa improvvisa degli antichi compagni di partito, si stava pauroso che essi volessero rovesciare il piano di cose da lui con fatica di tanti anni edificato, rapirgli, non dirò la gloria, poichè la gloria era la vernice del quadro, ma il tesoro ed il potere, preziosi gioielli per quel genio di cupidigia e di superbia. Cresceva il malumore del nostro personaggio la nuova che il bravo Catone così di slancio si fosse impadronito del posto eminente e, come dice il proverbio, gli avesse fatta una finestra sul tetto. Pieno d'ira avrebbe veduto volentieri fucilare i vecchi compagni Giovanni ed Alfredo e per giunta anco Catone: se non che la prudenza e la finzione gli suggerivano di spingere solamente lo sdegno popolare contro Giovanni ed Alfredo, ch'ei ben sapea poter avere pochi aderenti in citt
Così parlando, il Casanova si era impadronito della fanciulla attraendola al proprio petto colla potenza affascinante della volont
Il Visconti pensò e ripensò a quel che dovesse fare; ma di lì non era via d'uscire. Quando s'era impadronito di Valenzia, avendo allora altro disegno in mente, non aveva pensato ridursi dove la Republica non avrebbe potuto raggiungerlo. Valenzia, che tutto aveva sentito, disse: «Ah! io sono perduta, Iddio mi abbia misericordia!» e piegava la testa quasi aspettasse l'estremo colpo della mannaia.
Sin dall'estremo scorcio del secolo decimoquinto, era stato per la prima volta assalito da quello spavento che, come epidemia, s'era impadronito di tutta quella folla di tiranni e tirannetti che padroneggiavano la media Italia, allorquando il Borgia aveva minacciato assoggettare a sè la Romagna tutta quanta, e non s'era fermato alle minacce. Sgombrato che fu, per l'improvvisa morte di papa Alessandro, quel tetro nuvolo che aveva oscurato l'orizzonte del suo potere, credè stornato ogni pericolo, e se ne tenne sicuro al tutto. Ma appena venne alla sedia pontificia Giulio Il, che non meno d'Alessandro e del Valentino bramava riconquistare alla Chiesa tutte le terre che gi
Ma Lidia con un cenno della mano li tranquillò, continuando in pari tempo: Sergio è venuto nella certezza della mia colpa in séguito a un fatto molto semplice: io ho ricevuta ieri una lettera, della quale non ho creduto di riferire il senso, perchè non potevo supporre vi si annettesse un significato così grave e insultante.... Sergio ha spiato però dove io posassi il foglio, e durante la notte ha aperto il cassettone, ne ha levata la chiave dello scrigno, ha aperto lo scrigno, e s'è impadronito della lettera.... Io era coricata e dormivo: egli è venuto a svegliarmi, chiedendomi conto di quelle poche righe, e siccome io, offesa dalla domanda, mi son rifiutata di dargli spiegazioni, il signore mi ha minacciata d'uno scandalo, di non so quale scandalo.... Peggio ancora, continuando io a rimanere muta, Sergio mi ha preso pel braccio e me l'ha stretto in modo che.... ecco, ne porto i segni.
Delle campagne che il treno si lasciava ai fianchi, io percepiva coll'occhio quanto rimaneva incorniciato nel finestrino della carrozza; allontanare una tenda, o avanzare la testa, mi pareva fatica superiore al vantaggio di riveder paesi cogniti e alberi volgari.... Un mutismo feroce, s'era impadronito di me onninamente, fino a rendermi insensibile; e dopo due o tre interrogazioni cui avevo risposto a cenni del capo, Lidia, Clara ed Ettore s'accomodarono a chiacchierar tra di loro, lasciandomi in una vasta e indiana sonnolenza dello spirito.
E Flora? Flora viveva come una sonnambula. Quel suo povero cuore s'era quasi spezzato del tutto alla vista del cieco che veniva titubante, col viso alto e pallido, spento.... Quello non era più il suo Ezio, ma il cadavere di Ezio che camminava. Un sacro orrore si era impadronito del suo spirito e andava continuamente scompigliando i suoi pensieri e i suoi affetti.
Ricordava come spesso la fanciulletta salvata, che, essendo della plebe, veniva da lei a ricevere qualche beneficenza, le parlava del suo salvatore con tenero sentimento di gratitudine, e che a tali elogi essa, Rosina, provava una sodisfazione interna come se riguardanti una persona a lei cara ed appartenente, mentre peraltro trattava sè stessa da bambina nel dar peso ad un incontro galante e nulla più ed alle bizzarre parole di uno sconosciuto, il quale probabilmente non pensava più a lei. È vero che la camelia prima era appassita da gran tempo, ed il giovane straniero non aveva rinnovato il dono o il ricordo; ma essa aveva poi veduto avverarsi le fatte promesse, poichè, la sera in cui cadeva l'anniversario del loro primo colloquio, appunto un'altra camelia rossa era stata posta nell'appartamento, e in quella sera aveva riveduto colui il quale si era, dirò, con magico portento impadronito del suo cuore e della sua volont
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