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Un silenzio sepolcrale regnava nel salotto, lasciando udire i tocchi ricisi dell'orologio a pendolo, che dall'alto del camino veniva numerando con monotono metro i minuti secondi di quella pausa solenne. Lo Spagnuolo squadrava Lilla con occhi torvi, che le avrebbero fatto sgomento, se ella avesse levata la fronte a guardarlo.

La svolse, la guardò e appena ebbe posti gli occhi sull'exequatur papale, sul suo volto si dipinse quel sorriso, che poco prima si era ripercosso fra il padre Ferri, e il cardinale Antonelli. Fra quelle tre persone regnava il silenzio. Antonelli si era seduto allo scrittoio. Il generale, ritto in piedi colla sentenza in mano, vi teneva fisso lo sguardo senza leggerla.

Per altro, come fummo entrati nella gran sala del primo piano, ci colpì l'aria di signorile abbondanza che regnava col

Egli doveva anche stare in casa per ricevere chiunque venisse, perchè Nancy non fosse importunata. Quando all'ora di pranzo ella non voleva interrompere il corso dei suoi pensieri venendo a tavola, era Aldo stesso che, in punta de' piedi, le portava i pasti; perchè la domestica dal passo pesante e dal viso stupefatto la irritava e la distraeva. Un silenzio riverente regnava sulla casa.

Apparisce chiaro dalle numerose leggi lasciate da Liutprando. Regnava da parecchi anni aggiunto a Liutprando il nipote di lui Ildebrando; or gli successe, ma per sette mesi soli, cacciato che fu da Rachi duca del Friuli.

Il benedettino conosceva la causa dell'agitazione che regnava tra i membri della nobile famiglia dell'Isola: aveva confessato il defunto, che a lui per primo rivelava il segreto. Non sapeva però nulla della scena accaduta allora.

Intanto Emilia pensava al modo di ritirarsi nella sua antica stanza senza esser veduta, per paura d'incontrare tardi o Montoni o qualcuno della sua compagnia. L'allegria che regnava nel castello era allora talmente clamorosa, che Ugo batteva alla porta senza poter farsi intendere dalla servitù. Questa circostanza aumentò i timori di Emilia, e le lasciò il tempo di riflettere.

La mattina seguente si destò forse un po’ più tardi dell’usato. E si capisce; non aveva intorno i compagni a far rumore, a guastargli il sonnellino d’oro. Regnava nella casa di Tolteomec un religioso silenzio; era ospite il figlio del cielo, e il figlio del cielo dormiva; bisognava dunque andar tutti in punta di piedi, parlare a bassa voce, per non disturbare i sonni del figlio del cielo.

Roberto fu condotto prima nella camera delle pompe dove regnava una temperatura di serra calda e dove il vapore che usciva dalle valvole impregnava l'atmosfera.

Frattanto nell'agro regnava una grande agitazione. Da una parte, i preparativi per l'ultima solennit