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chi sia questa dongella dove finalmente lo conducesse, vogliovi manifestar se non in l'orecchia dicendolo: ma, conchiudendo la seconda «selva», dico che 'l laberinto intricatissimo, nel quale ultimamente si ritrova, pare a me una soperstizione tenacissima significare, de la cui caligine se non per divin aiuto si essere liberato.

In mezzo a questo laberinto il Guercio si aggirò destramente, come se fosse giorno chiaro, o come se avesse il filo d'Arianna tra le mani. Per tal modo egli potè giungere in un luogo dove il suolo fangoso mostrava una gran buca, una specie di voragine, e gli addentellati ancora scoperti di un vôlto recente accennavano che l

Il signor Basilio aveva scoperto con gioia questo laberinto sotterraneo incognito a tutti fuori che a lui e che si sprofondava moltissime braccia sotterra. Gli venne subito il pensiero di metterlo a profitto per le sue illecite speculazioni: onde, con indefessa fatica sgombrato il pozzo, in cui discendeva con una piccola scala a piuoli, si accinse a render quel recipiente atto a nascondere i suoi tesori, persuaso che in quel luogo non sarebbero stati scoperti derubati. Lo scaltro briccone dopo lunghissima fatica era giunto a fare dentro il pozzo degli scavi laterali a guisa di armari, entro cui ripose una quantit

Quando il medico e i domestici entrarono, al mattino, nella sala, trovarono il signore seduto al tavolo, cogli occhi fissi alla figura cabalistica, intorno alla quale avea disegnato un laberinto di lineette e di segni misteriosi, un intreccio di circoli e di triangoli bizzarramente collegati; e in quello sfondo egiziano, inverosimili accoppiamenti d'uomini e di belve, di alberi e di case, una nuova generazione di animali e di vegetali sospesi o inchiodati alla periferia di un mondo impossibile.

GHERARDO. Fa' adunque, Virginio, se desideri in questa cosa farmi piacere, come hai detto, che quanto piú presto sia possibile si faccino queste benedette nozze; e cavami una volta di cosí intrigato laberinto nel quale non so come disavedutamente son corso. E ben cognosci tu che ormai niun di noi è piú erba di marzo, ma ben di maggio e forse... E quanto piú si va in piú si perde tempo.

Il duca di Balbek l'accompagnava sempre. Ed io mi penso che l'uomo cominciava a soppiantare il funzionario. Gli staffieri ed i bracchieri, che li seguivano in distanza, li smarrivano talvolta nel laberinto dei folti e nei sentieri della foresta, cui gli stessi guardacaccia visitavano di raro.

Soperato dunque e vinto finalmente dal fugace desio, vágli impetuoso drieto, dovunque la falsa incantatrice, losingando, a in guisa di calamita lo smarrito animo tira, passando tutta fiata per sogni, chimere ed amorose favole, quali sono le «fizzioni macaronesche», come gli appellano, di Merlino, li sonetti, ed altre assai vane frascuzze, per signar il tempo da la giovenezza inutilmente trapassato, in fin che poi nel laberinto di qualche travaglio si ritrova essere: cosa che 'l piú de le volte dopo gli piaceri sòle a gli gioveni accascare.

Caos. D'errori, sogni, favole, chimere, fantasme, larve un pieno laberinto, ch'un popol infinito, a larghe schiere, assorbe ognora, tien prigione e vinto, voglio sculpir non ne l'antiche cere, non ne le nove carte; anzi depinto di lagrime, sudor, di sangue schietto avrollo in fronte sempre o 'n mezzo 'l petto.

Ce n'erano d'ogni forma e ragione; lettere di minor conto che bastava fare in quattro pezzi e buttar nel cestino; scritture fuggevoli, noterelle, capricci letterarii, abbozzi, versi non finiti, pensieri scombiccherati sulla carta, in attesa di tempo migliore; cose tutte dalle quali un uomo, che abbia avuto addosso la febbre dello scrivere, mal volentieri si separa, perchè ognuno di quei fogli rammenta un bel giorno, un pensiero felice, una speranza, una illusione, e la mente, guidata dal tenue filo nel laberinto degli anni trascorsi, corre tra desiosa e malinconica indietro, ripensando mille casi abbelliti dalla lontananza, per fermarsi poscia in questa considerazione tristissima: ohimè, tutto passa, tutto muore, in questo povero mondo!

... E abbiamo, una volta di piú, taciuto abbastanza, dopo di avere, una volta di piú, abbastanza parlato. Torna alle tue occupazioni, tu, come, alla men peggio, io tornerò alle mie. Tant'è: o parlando o tacendo, noi ci aggiriamo in un laberinto: nel piú intricato dei laberinti. Avremmo, forse, potuto uscirne solamente se fosse crollato il tuo ermetico orgoglio.