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Io ho veduto greci in Costantinopoli inchiodati per un orecchio alla porta della loro bottega e lo straniero passando sogghignare con disprezzo chiamandoli truffatori e ladri ed eran veramente ladri e truffatori condannati al chiodo per falsificazioni e furti.

Appunto... Vado io, con alcuni fra i nostri migliori lavoranti. , va subito... Ma di che si tratta precisamente? Lasciami vedere il biglietto che t'ha scritto Roberto.... Il biglietto?... Ah non so dove sia, l'avrò smarrito.... Si frugò nelle tasche come per cercarlo, ma si capiva che non era avvezzo a far la commedia. Maria gli teneva inchiodati gli occhi addosso.

A questi patti, signor duca, noi dovremmo in quella vece fare un brindisi al servo di casa Salvani. È il buon Michele che s'è messo a sbaraglio per noi, che è penetrato sotto mentite spoglie nella piazza nemica, ha inchiodati i cannoni che traevano a scaglia su noi, e finalmente ci ha schiuse le porte. Modesto al pari dei veri eroi, egli ha compiuta senza sussiego la più grave bisogna. Chi ha fatto entrare una parola di conforto in monastero? Chi ha origliato i disegni dei tristi, dando per tal guisa il bandolo a voi, e il modo di sgominarli? Chi finalmente ha posto le mani... Ma che dirò io di più? soggiunse, con bella e soprattutto accorta reticenza, il Giuliani. Questi è Michele Garaventa, un povero servitore, che, fatta un'impresa degna d'Ulisse, o d'altro eroe dell'antichit

Il giovane forestiero, che restava senza fiatare dietro la spalliera di liane, gli occhi inchiodati sulla fanciulla, le orecchie tese, si fece avanti di un tratto. A quell'apparizione inaspettata, Maud si turbò. Divenne di bracia, bassò lo sguardo, si ritirò di un passo indietro. Lo straniero s'avanzò di un'aria grave verso le due donne e le salutò.

Quando egli fu partito, Edith si avvide che la russa aveva aperto gli occhi e la guardava fissamente. Mi avete parlato? domandò Edith. No, disse la russa, nella sua strana voce vuota Ho pensato. Edith sorrise. Che cosa? Ho pensato: perchè mentite, voi? Edith si rizzò a sedere facendosi rossa in viso. Come? esclamò. Rosalia Antonowa tenne i suoi occhi profondi inchiodati sul viso di Edith.

E mentre don Pio passava le serate alla Camera, dava una capatina nei teatri o nei ritrovi eleganti, e fluiva per andare alla Stampa, dove si vegliava molto tardi e dove era sicuro d'incontrare Maria, la signora Carrani e Adriana Mariani, e ogni sera più s'invaghiva della bella donna, la principessa della Marsiliana stava sola nel suo salotto a rodersi dalla gelosia. Ogni tanto, desolata, si gettava bocconi davanti a un grande Cristo d'argento, dono di suo padre, e gli parlava con voce interrotta dai singhiozzi dolorosi, gli domandava perchè le aveva dato un gran nome, le aveva dato le ricchezze e le aveva negato tutte le attrattive della donna, non l'aveva fatta bella di volto, bella di corpo, non le aveva dato i vizii, che pure hanno il loro fascino, nulla, nulla; e, senza accorgersene, ella passava dalla preghiera al rimprovero. E quando donna Camilla rientrava per un momento in stessa, era pentita di quello che aveva detto, e umilmente con la faccia appoggiata ai piedi inchiodati del Cristo, la schiena curva, supplicava la santa immagine di perdonarla, di aver piet

Stasera, verso le dieci, mi troverete qualche passo innanzi alla svolta, seduta sul parapetto, dalla parte del mareNon era un'allucinazione. Eran parole sue, scritte di suo pugno, queste su cui stavano adesso inchiodati i miei occhi. Ed ella mi apparterrebbe veramente, immancabilmente. E nulla me l'avrebbe potuta strappare: nessuna avversa forza al mondo.

Ancora! Ancora! Moltiplicate i vostri zig-zag, instancabili archi dei violini! Archi febbrili che una strana pazzia incatena agl'istrumenti, segate, segate furiosamente il cuore dei violini, e demolitemi l'anima, archi vibranti e slogati che sussultate, più rossi di martiri scorticati vivi, inchiodati in croce!... Oh!

Ma al domani fu cavato di nuovo, e il suo tormento giunse veramente al colmo quando scôrse la Margherita, la sorella di Ottorino, la sua amica, la signora sua, tratta sul carro dei malfattori a rinfrescare col suo sangue il sangue del consorte e del figliuolo. Così incatenato ne seguiva il lento cammino, cogli occhi il più spesso inchiodati a terra, talvolta balestrandoli sopra la moltitudine, quasi per cercarvi o il generoso coraggio che strappasse la vittima al tiranno, o almeno la generosa compassione, il cui fremito è compenso ai più rovinosi colpi dell'iniquit

Eh via! che c'è? disse il signor Omobono, con un'alzata di spalle; ma egli pure, mutato in ciera, non avrebbe potuto rimettersi cheto a sedere, e teneva gli occhi inchiodati all'uscio. Quel ladro dell'oste, continuò a voce più sommessa, m'aveva dato parola di lasciarci in santa libert