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Son io, disse, con un rapido sorriso luminoso, ed una lacrima, cadendo, le si fermò in una fossetta della guancia. Ma non è un bambino, sai; è una bambina. Che cara! soggiunse, baciando Edith, che cara ragazzina che potr

La signora Avory vedeva appena alla sfuggita Valeria ed Edith, che uscivano correndo la mattina, e rientravano in fretta e furia a cambiarsi le vesti e a prendere racchette o «golf-sticks». Lo zio Giacomo frattanto girellava pel giardino, con la Fräulein, dandole dei consigli sul modo di coltivare i pomodori, e meravigliandosi che gli inglesi non mangiassero mai maccheroni.

Edith ne schiacciò una fra le dita, e la ciliegia si ruppe, vitrea e glutinosa. Poi la ragazzetta andò allo specchio e si provò il cappello. Le piacque vedere il suo piccolo viso lungo sotto quella acconciatura caliginosa, e la fece traballare, tentennando il capo in qua e in l

Edith è ammalata, dicevano gli occhi della signora Avory, ma non voglio che lo sappia. Edith è ammalata, dicevano gli occhi di Valeria, non voglio che Nancy le stia vicino. Non bisogna affliggere Edith, dicevano gli occhi della signora Avory. Non bisogna esporre Nancy al pericolo, rispondeva lo sguardo di Valeria.

Innanzi all'uscio della stanza di Giuliana m'arrestai, impotente a frenare il tremore fisico che mi scoteva. Udendo giungere pel corridoio suono di passi, entrai risoluto. Miss Edith usciva dall'alcova su la punta dei piedi. Mi accennò di non far rumore. Mi disse sotto voce: Sta per addormentarsi. Se ne andò, socchiudendo l'uscio dietro di , pianamente.

Edith, così cara! così buona con lei; che s'era fatta apposta l'orribile pettinatura della Germania del Nord... Edith, la migliore amica di Nancy... Ah! ~Nancy!~... il pensiero di Valeria, a un tratto, come preda inseguita, precipitò follemente per altre vie: Nancy! Nancy! Mio Dio! Nancy era con Edith. Era sempre con Edith!

Ma... non so io... l'odore dei colori... e... le... le modelle! Oh Dio! non potrei, non potrei sopportarlo!... Oh mio Tom! mio caro Tom! e mentre sua suocera e Edith tentavano di calmarla, Valeria continuava a singhiozzare convulsamente.

Oh! io odio tutto! ho orrore di tutto! singhiozzò Valeria, quello stupido tennis, quelle stupide ragazze, che sempre ridono, ridono, ridono... Ma, mi pare che abbiamo riso anche noi, disse Edith. A me par di aver riso tutto il giorno. E anche Nino non ha fatto altro!

Vieni, vieni, Edith, disse la madre. Vieni, guarda! Questa è tua cognata Valeria. D

Ma sta attento e ricordati! spiegò Edith. Il figlio di tuo figlio Tom, era il pap