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Se ne andarono ridendo, e sdrucciolando come bimbi sul lucido impiantito. Non pare ammalato, quel giovane, osservò la signora Avory. E la ragazza neppure, disse Edith.

La figlia di Tom Avory mosse dritto verso il nuovo arrivato. «Are you English»? chiese col cuore che le batteva in gola. Egli le disse di . Vorrebbe aiutarmi? Mio padre era inglese, disse Nancy, colla voce piena di singulti. Questa gente... questi uomini vogliono che io scriva il mio nome. Devo farlo? L'inglese sorrise un poco sotto i brevi baffi chiari.

Ed egli era così divertente che Edith rise e rise, finchè le venne la tosse, e tossì e tossì fino alle lagrime. Allora tutti dissero che non si riderebbe più. Fu un viaggio delizioso. Quando il treno si fermò alla placida stazione campestre di Wareside, scesero e trovarono la signora Avory colla piccola Nancy ed il nonno ad aspettarli. E vi furono nuovi saluti e nuovi abbracci.

La signora Avory guardò dubbiosa la figuretta della sua nipotina, intenta ora a tirar giù la tovaglia per arrivare ai salterelli. La piccola Nancy s'accorse subito di quello sguardo indulgente e si avvicinò alla nonna. Turami le orecchie, disse, e dammi un altro di quei dolci che fanno ~pum~.

La tosse di Sally peggiora, disse. La tosse di Sally peggiora! ripetè il nonno. La signora Avory alzò gli occhi dal suo ricamo. Zitto, zitto, pap

La signora Avory ed Edith si guardarono trasalendo, e Valeria alzò gli occhi meravigliati. Dov'è Nancy? ripetè il nonno, con impazienza. La signora Avory gli pose teneramente una mano sul braccio. La povera Nancy è in Paradiso, disse dolcemente. Come? gridò il vecchio, gettando in terra il tovagliolo, e girando gli occhi spiritati intorno alla tavola.

Pur troppo, la tua cara figlioletta Nancy è morta molti, molti anni fa, ripetè la signora Avory. Il vecchio si rizzò alto e fremente. Non è vero! gridò con voce terribile. Nancy era qui questa mattina. L'ho vista io. Mangiava la tapioca. Le sue labbra tremarono e si mise a piangere. Valeria scattò in piedi e uscì dalla stanza.

Ma splendido! Ma magnifico! gridarono tutti. E lo zio Giacomo e Nino applaudirono battendo le mani lungamente, come se fossero a teatro. Quando smisero, la signora Avory disse: Quelle ultime righe mi piacciono meno. Non si capiscono bene. Ma naturalmente, in poesia questo non importa. E tutti furono d'accordo con lei, che per la poesia tutto va.

La signora Avory giaceva sul sof

La signora Avory con mano carezzevole aggiustò il nastrino celeste che fermava in cima alla piccola testa il ciuffo di ricci neri. Perchè vuoi che ti turi le orecchie? chiese sorridendo. Perchè i dolci col ~pum~ mi fanno paura. E allora perchè li vuoi? Perchè mi piacciono. E perchè ti piacciono? Perchè mi fanno paura, disse Nancy, con un adorabile sorriso.