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Aggiornato: 29 maggio 2025
La povera madre non osava di piangere forte, di gridare: Figlia, figlioletta mia! per non irritare di più il marito che bestemmiava e brontolava l'ingiuria contro quel porcile e i signori che lo abitavano; ed erano veri, verissimi porci... Sì, signor brigadiere!
E Nino, vedendola sempre colla figlioletta sulle ginocchia o al fianco, si abituò gradatamente a vedere in Valeria la madre più che l'amante, la parente più che la fidanzata. Poichè la creatura in grembo a sua madre vieta e frena la passione. Una sera Nino, sbadigliando, prese in mano un giornale, e per esercitarsi nell'inglese ne lesse le notizie. Ed ecco che le notizie lo interessarono!
Se lo disse mille e mille volte; lo ripetè piano mentre ravvolgeva una morbida sciarpa bianca intorno al capo biondo della sua figlioletta; e ancora, mentre passava con lei attraverso gli evviva della folla, fra le mille mani tese e i cappelli sventolanti.
Pur troppo, la tua cara figlioletta Nancy è morta molti, molti anni fa, ripetè la signora Avory. Il vecchio si rizzò alto e fremente. Non è vero! gridò con voce terribile. Nancy era qui questa mattina. L'ho vista io. Mangiava la tapioca. Le sue labbra tremarono e si mise a piangere. Valeria scattò in piedi e uscì dalla stanza.
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