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Un contrasto palese era tra il sentimento dell'ora, delle cose circostanti, e il sentimento rappresentato dai discorsi di Federico, da quel libro, dai nomi dei personaggi che Giuliana amava. L'ora fluiva lenta e molle, quasi accidiosa, in quel confuso vapore biancastro dove gli olmi a poco a poco si disfioravano.

Mentre ne l'ampia sala gentilizia su i quadrati di marmo il sol fluiva simile ad una lene acqua sorgiva dilagando con placida letizia, tu ne la tela, senza alcuna lotta, l'oro fulvo rapivi a Tizïano, io derivava in gloria d'Isaotta i larghi modi de 'l Polizïano. Una serenit

La notte era tranquilla, piena d'un gracidare di rane monotono e continuo. Le stelle palpitavano. L'Orsa brillava in contro, distinta. Il tempo fluiva.

Tutta bianca al tornar del nuovo aprile Fiorìa la siepe e tiepida fluiva Per ogni verde riva La tua fraganza, o violetta smorta. Per queste balze andava essa gentile Cogliendo fiori come in un giardino, È morto il biancospino, Morta è la siepe insiem da ch'ella è morta.

Una ripugnanza, un disgusto, un ribrezzo indefinibili mi salivano dall'intimo dell'essere, a ogni risveglio. E, intanto, bisognava vivere! I giorni erano d'una lentezza crudele. Il tempo non fluiva ma stillava, pigro e pesante.

Il tempo s'era fatto bello; v'eran giornate in cui entrava dalle finestre un soffio di primavera precoce, e dal palazzo Barbano si vedeva il lungo tratto fra via Santa Margherita, piazza della Scala, via Manzoni, tutto scintillante di sole, tutto brulicante di folla; il rumore saliva infaticato a dir che la festosa vita primaverile non era lontana e che la gente fluiva per le strade a godersi il sole e la fresca aria. Si parlava d'anticipar la partenza per la campagna e gi

E mentre don Pio passava le serate alla Camera, dava una capatina nei teatri o nei ritrovi eleganti, e fluiva per andare alla Stampa, dove si vegliava molto tardi e dove era sicuro d'incontrare Maria, la signora Carrani e Adriana Mariani, e ogni sera più s'invaghiva della bella donna, la principessa della Marsiliana stava sola nel suo salotto a rodersi dalla gelosia. Ogni tanto, desolata, si gettava bocconi davanti a un grande Cristo d'argento, dono di suo padre, e gli parlava con voce interrotta dai singhiozzi dolorosi, gli domandava perchè le aveva dato un gran nome, le aveva dato le ricchezze e le aveva negato tutte le attrattive della donna, non l'aveva fatta bella di volto, bella di corpo, non le aveva dato i vizii, che pure hanno il loro fascino, nulla, nulla; e, senza accorgersene, ella passava dalla preghiera al rimprovero. E quando donna Camilla rientrava per un momento in stessa, era pentita di quello che aveva detto, e umilmente con la faccia appoggiata ai piedi inchiodati del Cristo, la schiena curva, supplicava la santa immagine di perdonarla, di aver piet

Qui, solingo, sdegnoso, abbandonato, Dormi in eccelso oblìo presso le stelle, Ferreo Titano de l’idea, ribelle Come sei nato!... Errar ti vider queste vette e queste Boscaglie, un giorno: quando a le tue nude Tempie battea lo spirto audace e rude De le tempeste; E il sangue acceso fumido ondeggiante In larghe ondate al cerebro fluiva, Pòlline sacro a fecondar la diva Idea balzante.

Questa lenta e dolorosa trasformazione si compieva, mentre il lungo idillio di Ada coll'ingegnere fluiva, tragicamente; Ginevra non aveva potuto amare, l'altra aveva ucciso amando per morirne poco dopo ella stessa. Solo la piccola Bice restava, labile ed inconsapevole testimonio del disordine amoroso di due cuori, che avevano voluto riassumere tutta la vita nella loro passione.