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La vigilanza dei legni borbonici a vapore era immensa: le loro batterie sulla costa calabra, ben guernite di cannoni e d'uomini, protette da varii corpi di truppe sparsi nelle campagne circostanti.

«Noi abbiamo preso tre bandiere, trenta cannoni e seimila prigionieri. L'esercito Sardo ha lottato con grande valore contro forze superiori. Esso è degno di marciare al vostro fianco. Soldati! tanto sangue versato non sar

Frutto principale di questa guerra, per gli Abissinesi, fu la presa di alcuni cannoni e di circa 15,000 fucili remington presi al nemico con buona provvista di munizioni. Queste però si tengono ben custodite, chè il giorno che fossero finite non v'ha modo di rinnovarle. Alcune volte si fabbricano da loro la polvere, ma cattiva e in poca quantit

«Io sono certo che i componenti la spedizione Zambianchi, Guerzoni, Leardi e tutti sarebbero stati degni, come sempre, dei loro compagni, ove avessero avuto la fortuna di partecipare ai gloriosi combattimenti di Calatafimi e di Palermo». Felice te, che il regno ampio di venti Ippolito a tuoi verd'anni corresti. Abbiam munizioni, capsule, ed alcuni vecchi cannoni senza fusto. Che monta? li faremo.

Fino a quell’anno erano state padrone dei baluardi di cinta, dei cannoni di difesa, della sicurezza notturna della citt

Nel 1848 si accusava il barone Ricasoli di nascondere dei cannoni al servizio del Granduca. Ed infatti la polizia trovò dei cannoni dietro i vecchi merli delle sue torricelle, ma erano dei cannoni di legno, dipinti in bronzo, per effetto del paesaggio! Ricasoli scrive con eleganza fredda e sentenziosa, ha il gusto delle arti. Il suo spirito è colto, ma sdegna farne parata.

Un Filippo Fioretti intanto riusciva a sedurre con danaro e con promesse lusinghiere di avanzamenti militari quattro marescialli, due brigadieri ed un milite comune di artiglieria, che gli giurarono ajutarlo nell'opera d'inchiodare i cannoni, ed in ciò che venisse imposto dalle circostanze della rivoluzione. Così disposte le cose, andavasi incontro al momento della gran lotta.

Sole affaccendato che vuole liberare le ruote dei cannoni dal fango, oliare le mitragliatrici e i fucili, trasformarsi in benzina nei carburatori, cuori bollenti aggiunti agli altri bollentissimi.

Dove si andava? a che mirava il generale? a qualcuno dello stato maggiore che lo interrogò «Andiamo, risponde, a incontrare i nostri cannoni a Varese». Infatti il ministro della guerra aveva deciso d'inviare ai cacciatori delle Alpi quattro obici di montagna: ma i cannoni erano un pretesto, o tutto al più uno scopo secondario, altro era l'intendimento di Garibaldi.

Costrussero strade per portarvi i cannoni, coronarono l'altura con un magnifico forte e con casematte, e fortificarono il versante verso l'Abissinia con trincee che nascondevano famosi pezzi d'artiglieria.