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Aggiornato: 12 maggio 2025
Non potendo ancora gli Olandesi, sulla fine del secolo decimosesto, lottare fronte a fronte cogli Spagnuoli e coi Portoghesi per impadronirsi del commercio delle Indie, pensarono di cercare una nuova via, a traverso i mari artici, per arrivare in minor tempo ai porti dell'Asia orientale e della China. Una societ
Lacero e stanco il vincitor si asside Su le fresche erbe, appo la sponda. A rivi Giù per lo collo gli discorre ai fianchi Misto al sangue il sudor; corto e sonante Dal suo petto affannoso esce il respiro; Un cozzar di confuse opre e di cose Gli turbina sugli occhi e il cor gl'ingombra; Finchè a balzi, a sussulti, e tutto cinto Di bizzarre faville e ceffi strani Sopra gli piomba, e al suol l'avvince il sonno. Come nei procellosi artici mari, Quando aquilon più li flagella, a stormo L'irte dïomedèe saltan su' flutti; Gavazzano fra' nembi, e al mugghio orrendo Del travolto oce
GRAMIGNA. La notte, quando sta contemplando il cielo, li piovono su la gran barba, ed ei se li succhia e se li beve; l'avanzo si conserva, per quando ha sete, in certe botte grandi cerchiate di zodiachi, coluri equinoziali e orizonti; altri in certe botte mezzane cerchiate di tropici iemali ed estivali; e altri in certi barili cerchiati di cerchi artici e antartici.
Seguono quel bastimento nei mari artici, alla pesca delle balene o alla ricerca d'una nuova via per le Indie, e alla loro mente si spiega come una visione l'epopea tremenda della marina olandese in mezzo agli orrori del polo: i mari ingombri di ghiaccio, il freddo che fa cadere a brani la pelle delle mani e del viso, gli orsi bianchi che s'avventano sui marinai, e spezzan le armi coi denti; i cavalli marini che accorrono a stormi furiosi per rovesciare le scialuppe; le rocce di ghiaccio mulinate dalle onde e dal vento, e le vaste pianure ghiacciate e mobili che s'incontrano, imprigionano e stritolano le flotte; le isole deserte sparse di cadaveri di marinai, di carcasse di navi, di cinture di cuoio rosicchiate nella disperazione dell'agonia dagl'infelici che morirono di fame; poi le frotte di balene che volteggiano intorno ai navigli, le formidabili contorsioni del mostro ferito nelle acque insanguinate, le barche rovesciate dai colpi di coda, i pescatori che cascan nel mare, e vi rimangono irrigiditi, i naufraghi erranti seminudi nella nebbia e nelle tenebre, le fosse scavate nel ghiaccio e ricoperte col ghiaccio per ripararsi dalle fiere, i sonni che finiscono colla morte.
Parola Del Giorno
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