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Aggiornato: 4 maggio 2025
Crescerei più benevolo e più sano, E più caro alla madre io mi vedrìa: Lassa! altrimenti ella fu madre invano! Ella al mio fianco in pace invecchierìa, E per essa con gioia adoprerei A laudevol sudor mia vigorìa. Le poche forze ai patimenti rei Soggiaceranno in breve, e, fuorchè pena, Nulla i miei giorni avran fruttato a lei.
Irta le chiome, pallida, gelata Palpitando riman tra viva e morta; Sovra aureo letto di sudor bagnata Stuol di vergini serve indi la porta; Ma per lei da martir tanto agitata Il feroce Ottoman si disconforta E si contrista sì, che non ha posa Ne le gran fiamme sue l'alma amorosa.
E così gli dicea: nobil Campione, Che 'n paesi stranier, tra ferri avversi Portando a' Rodïan belle corone, Hai lor nemici in fuga omai conversi, Se 'n periglio mortal d'aspra tenzone Da la fronte il sudor largo rinversi, Se forte anela il sen, non te ne caglia, Che fia trionfo tuo questa battaglia.
La fanciulla avvertì di nuovo l'orribile sapore dolciastro del sangue; ebbe un sussulto visibilissimo, tossì seccamente due volte, e con la fronte imperlata di sudor freddo, aspettò.
Ivi il cibaro; ove la voglia accesa De' cibi è spenta, il Rodïan ragiona: Non perchè picciol regno a sua difesa Ponga in sudor la tua gentil persona, Fia che di ciò, come di vile impresa, A te deggia venir vile corona, E deggia il mondo e la cristiana fede A l'altiera tua man scarsa mercede.
Ciò dicendo, di tanta forza la veniva stringendo colla mano di ferro, ch'ella non potendo sopportare il dolor fisico, gridò. Un sudor freddo le grondava dalla fronte. Era veramente un istante orribile.
E a quel grido ne succedette un secondo, ed un terzo più straziante, più acuto... indi un gran silenzio... Il professore sentì un brivido corrergli dalla punta dei piedi alla radice dei capelli, sentì bagnarsi d'un sudor freddo le tempie e le mani, guardò istintivamente l'orologio che segnava le tre del mattino, e barcollando sulle gambe uscì dalla stanza.
Ed accordata e fatta la scrittura fu da Ruggero sempre rinculando; e Bradamante brusca in guardatura si fa sentir per casa borbottando. Don Guottibuossi a Marfisa paura e gran fatica e sudor va mostrando. Dicea Marfisa: E' l'avranno alla barba: e' de' bastar; questa cosa a me garba.
Alcun di nuove fogge dilettante dicea: Questa debb'esser moda nuova: da una parte il caval, dall'altra il fante! Certo il buon gusto qui sotto ci cova. Alcun ardito chiede al cavalcante: Che fate dello sprone e che vi giova? Spronate voi per fianco quella rozza, o spronate voi stesso o la carrozza? Il servo ansante di sudor grondava: avea ben altro in mente che rispondere.
Un brivido corse per l'ossa ad Aloise, e stille di sudor freddo gli bagnarono la fronte, allorquando dal racconto dell'amico udì il pericolo che aveva corso. Acerbi erano i dolori dell'anima sua, e tali da fargli considerare gran ventura la morte; ma i suoi tormenti non erano stati inaspriti dal pensiero dell'infamia.
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