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Aggiornato: 19 maggio 2025


A te non conviene chiamarli, ci penserò io por questo; una cinquantina ch'io ne possa raccogliere è più che sufficiente. Quei che dimorano in Augusta ci sono intanto. Bisogner

Ma poi, infra brieve spazio essendogli tolto lo Stato, cessò il proponimento della magnifica sepoltura; per la qual cosa ancora in quella arca, dove fu posto, le venerabili ossa dimorano.

I fiori coprono le vie e vanno, come in processione, salgono sulle chiese in rovina, si arrampicano ridendo sulle finestre cadenti, barricano tutte le porte, invadono le case, dentro le quali dimorano gli Elfi, le Fate, le Naiadi, le Ninfe e tutto il mondo incantato della favola.

Puossi intorno a questa parte dire, quanto gli uomini involti ne' peccati dimorano, tanto dimorare nelle tenebre della notte, cioè della ignoranzia; la quale, come la notte toglie il poter conoscere o vedere le cose, quantunque nel cospetto ci sieno, cosí toglie il cognoscere il vero dal falso e le cose utili dalle dannose.

Attratta l'attenzione degli amanti della montagna in favore di quelle buone ed oneste popolazioni, data una spinta alle piccole industrie, credè opportuno parlar anche dell'apicoltura in montagna, poco costosa e rimunerativa se razionalmente coltivata e che potrebbe diventare fonte maggiore di guadagno fra gli abitatori dei monti e specialmente per quelli che dimorano vicino a foreste che consiglia di «provare a stabilire societ

Sul declivio delle Alpi dal lato di Francia ascende con infinito anelito una gente desiderosa di pervenire alla cima. I sentieri rotti e precipitosi, il pericolo dei passi, l'angustia dei luoghi non permettendo conservare gli ordini, l'esercito di Carlo cammina sbandato a drappelletti di venti o più persone, intente a procacciare piuttosto la propria, che la comune salvezza. Guido da Monforte Luogotenente generale, Roberto Conte di Fiandra, il Conte di Vandamme, Piero di Bilmont, il Contestabile Giles Lebrun, Mirapoix il Maliscalco, Guglielmo lo Stendardo, ed altri capitani, abbandonate le insegne, circondano la lettiga della Contessa Beatrice, trasportata da due robusti montanari, i quali di tanto in tanto rifiniti dalla fatica la trasmettono a portare ad altri che prestamente subentrano. L'aria soffia gelata, alpestre si dirompe la via; ogni passo che mutano segna una goccia di sudore che la stanchezza distilla dalla loro fronte; spesso si fermano sollevando gli sguardi per vedere quando giunga al termine il monte; ma questo, celando il superbo comignolo tra i nugoloni grigi che quivi dimorano, come in seggio di gloria, accenna essere insuperabile a passo mortale, e ridersi della umana impotenza. Una volta gridarono; ma il grido risuonò così salvatico per quelle frane scoscese, tanto spaventoso uscì l'eco da quei luoghi sconosciuti e terribili che non osarono ripeterlo; gli uccelli di rapina fuggirono schiamazzando dai nidi, i lupi si riunirono a torme, e visto il branco più numeroso, e più feroce di loro, si nascosero prestamente giù per le macchie della bruna vallata. Superarono rocce, valicarono torrenti, sgombrarono nevi, alberi, sassi, e quanto altro si parava loro dinanzi, con rara costanza di audacia: pure di ora in ora tu vedevi un uomo ansante, traendo a mala pena il respiro, gittarsi come sgomento sul terreno, e lasciare che i compagni lo precedessero, e finchè gli occhi potevano seguitarli si allontanassero; quando poi venivano a smarrirsi per le giravolte del monte, e il suo orecchio non udiva più voce di anima vivente, e il suo sguardo spaziava per lo spavento di quelle solitudini, balzare in piedi tutto tremante, e come meglio poteva correndo raggiungerli: in altro luogo un cavallo sdrucciolando sul ciglione del dirupo strascina seco il cavaliere, che intento a studiare il passo lo conduceva per le redini avvolte intorno al suo braccio; mal sapendo come salvarsi, si appiglia al più vicino, il quale a sua posta aggrappa un altro, e questi un altro ancora, così tutti insieme in un fascio precipitano giù nel profondo; uno strillo acutissimo si fa sentire, poi séguita il silenzio mortale, perchè il luogo ove percuotendo si rompono giace oltre l'udito dell'uomo. Soldati di ferro tutelati dal genio di un feroce Capitano con molto maggiore pericolo in tempi più recenti trapassarono il San Bernardo, e lo Spluga; invano impedirono loro il cammino le artiglierie, e gl'ingombri che le moderne guerre richiedono; invano l'uracano dell'Alpi, le nevi smosse, lo impeto degli elementi scatenati; vinsero, e lasciarono esempio di tale impresa, che, finchè l'uomo sar

Abitavano da vent'anni in quel quartiere, che rassomigliava a tanti altri, ove dimorano tuttodì le famiglie popolane, quando guadagnansi da vivere per la via del lavoro non avvilito. Queste buone e sconosciute famiglie fanno la più gran parte della nostra popolazione; e in mezzo a loro si nascondono tante umili e vere virtù, tanti sagrificj, tante prove di coraggio, d'onore, di patimento e di grandezza! E così crescono di continuo all'industria, alle arti, al piccolo commercio, a' mestieri i più comuni e i più neccessarii tante creature che nella loro vita non vedranno forse il sole se non attraverso le grosse inferriate del fondaco, e dell'officina, o sul limitare della bottega, o dietro una finestra da' piccoli vetri verdastri; così nascono e muojono, oppressi dalla moltitudine che loro si agita d'intorno, dalla crescente tirannia del bisogno, consunti dall'impeto di tanti cari e nobili affetti soffocati nel cuore, dalla mancanza di spazio, d'aria, di cielo, mietuti innanzi tempo dalla ferrea neccessit

Il centro, la parrocchia, raccoglie appena intorno a tre o quattro fuochi: quello del parroco, la casa comunale, la scuola, spesso un albergo, qualche volta il tabaccaio che smercia pane, droghe, fettuccie, carta, chiodi, olio di ricino e confetti. Il resto del villaggio è sminuzzato in tanti casali di due o tre fuochi, dove al solito dimorano i diversi rami di una stessa famiglia.

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