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Il quale fu destro a schivarne il colpo, e cacciandosi fra la turba esclamava guajolando: S'e' mi coglieva, poveri i grilli del mio cervelloPoi Luchino toccò di sprone il cavallo, e s'avviò alla rocchetta. Al suo venire, si cala il ponte, guardie gridano, guardie accorrono, un ossequio universale, un pendere attenti ad ogni suo cenno; e tutto questo perchè? perchè egli ha nome il padrone...

Sta notte ho inteso di nuovo il suono di chitarra e la voce della prima sera, e ho sentito per la prima volta la musica araba. In quella perpetua ripetizione dello stesso motivo, quasi sempre malinconico, c'è qualcosa che a poco a poco va all'anima. È una specie di lamentazione monotona che finisce per soggiogare il pensiero come il mormorio d'una fontana, il canto dei grilli e il battere dei martelli sulle incudini che si ode la sera passando vicino a un villaggio. Mi sento forzato a raccogliermi e a meditare come per afferrare il significato riposto di quella eterna parola che mi risuona all'orecchio. È una musica barbara, ingenua e piena di dolcezza, che mi fa risalire col pensiero fino alle et

Poichè non posso rimediarla meglio mi fiderò... brutta parola è cotesta! Marzio, siccome io ho veduto che tra gentiluomini e gente altra cotale, che va per la maggiore, si fa conto dei giuramenti e delle promesse quanto dei grilli dell'anno passato, così mi presumo che fra noi la faccenda sar

Dalle finestre aperte entrava una frescura deliziosa; su i davanzali batteva la luna piena; giungeva il canto corale dei grilli, simile al suono d'un flauto un po' roco e indefinitamente lontano. Ella mi domandò, con la voce alterata: Quando tornerai? Dimmi la verit

Lásciati amare; lasciami esser felice. Ah, ecco! diss'ella. Non è più Talavera, che fa il matto. No, cara, son io, io, proprio io, che ho voglia di saltare e di cantare, tanti sono i grilli che ho in corpo. Sorridente, amorosa, Fior d'oro lo accompagnò nelle sue stanze, dov'egli si tolse di dosso la polvere. Ed ora, ripigliò la contessa, ragioniamo un pochino, se è possibile. Vai?

Mossero, e la notte era bella. Su pel cielo cominciava la pioggia di stelle cadenti, copiosa, che pareva vi fosse lassù qualche gran festa. I grilli trillavano nei prati, i rospi gracidavano; e nelle altissime regioni dell'aria, si udivano le strida degli ultimi rondoni tardi a migrare.

Per fortuna, le malattie di questa sorte, quando nascono, non fanno dolore, che anzi le s'annunziano con una insolita pienezza di vita, volto sereno, occhio ilare, piede leggiero, e una nidata di grilli nel capo.

Abbiamo così veduto almeno una parte lieta di questa Roma seria, malinconica, severa, e Pulcinella giulivo e festoso in mezzo a tutte queste rovine, sopra tutte queste catacombe, più ne meno dei grilli che cantano fra l'erba dei ruderi del palazzo dei Cesari, e delle rondini che cinguettano sulla tomba di Cecilia Metella.

No, no; voi non dovete morire... Io sono vecchio; ho fatto molto cammino... e ormai sono stanco, figliuola... In quel punto, dal vicino sagrato, frammisto al mormorio delle fronde e al vario e acuto frastuono d'una miriade di grilli cantaiuoli, giunse fino al loro orecchio una pia cantilena; un inno grave, melanconico, dolcissimo.

Un gentile odore d'erba secca veniva dal vicino fienile, e nel silenzio della stanza giungeva ancora dal prossimo piano uno stridore ritmico e incessante di grilli, cui teneva bordone una voce più immediata, uscita dal focolare stesso del camino.