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Era una piccola cascina, addossata ad un vasto fabbricato ad uso fienile, e stava proprio dirimpetto alla grande estesa del piano. Un vecchio guardiano dei pascoli vi faceva dimora colla famiglia.

Più volte, il curato e gli altri lo credettero morto e lo rividero più volte risollevarsi con più acceso accanimento, finchè fu sgombro il fienile e salvata la casa. Dopo due giorni, Gian-Paolo moriva per la febbre delle scottature. La migliore industria estiva nei paesi alpini consiste nell’andare per Guida cogli alpinisti. Nelle Alpi nostre ne campano un cento cinquanta persone.

Un gentile odore d'erba secca veniva dal vicino fienile, e nel silenzio della stanza giungeva ancora dal prossimo piano uno stridore ritmico e incessante di grilli, cui teneva bordone una voce più immediata, uscita dal focolare stesso del camino.

Ogni volta che Quintino, così solo nel mondo, pensava a quella bicocca, sentiva dei brividi di freddo corrergli per tutto il corpo, e quando la ricordava, prima di addormentarsi sotto un albero nell'estate, o in un fienile o sui gradini di qualche chiesa nell'inverno, egli si faceva fremendo il segno della croce.

Il solo Mumut continuava impassibile nelle sue abitudini, andava alla caccia dei sorci nel fienile e sui tetti, aspettava immobile, delle ore intiere, davanti il monticello d’una talpa, per spiare un movimento della terra e dare l’assalto alla tana; alla sera si arrampicava sugli alberi per abbrancare qualche povero uccelletto che andava a dormire, e all’ora della colazione e del pranzo non mancava mai dal balcone della cucina dove la nonna gli portava i residui della mensa.

Pasquale lo sfuggiva, dicendo che il vice-padrone aveva il vino cattivo, andava a rifugiarsi nel fienile; l’altro batteva a tutte le porte, entrava in scuderia, e finiva col cadere sullo strame, ove restava delle ore, immerso nel profondo letargo dell’ubbriachezza.

Le case dei contadini sono straordinariamente grandi, e hanno quasi tutte due piani, e molte finestre, ornate di ricche tendine. Fra la strada e la casa v'è un giardino piantato d'alberi esotici e coperto d'aiuole fiorite; e accanto al giardino un orto pieno di belli alberi fruttiferi e d'ogni sorta di legumi. Dietro la casa, s'alza un edifizio enorme, che racchiude sotto un solo tetto altissimo, la stalla, la scuderia, il fienile, e un grande spazio libero che può contenere il raccolto di cento ettari. In questo edifizio si vede ogni sorta di strumenti d'agricoltura d'Inghilterra e d'America, molti dei quali perfezionati dagli stessi contadini; delle file lunghissime di vacche, degli stupendi cavalli neri, e una pulizia meravigliosa in ogni parte. La casa dei contadini, nell'interno, può reggere il confronto di qualunque casa signorile. Vi si trovan dei mobili di legno d'America, dei quadri, dei tappeti, il pianoforte, la biblioteca, dei giornali politici, delle riviste mensili, le più recenti opere d'agricoltura, e non di rado l'ultimo fascicolo della Revue des deux mondes. Benchè amino il lusso e la vita agiata, questi contadini hanno conservato i costumi semplici dei loro padri. La maggior parte di essi, possessori d'un mezzo milioncino di lire, o di poco meno, o di molto di più, non sdegnano di metter mano all'aratro e di dirigere in persona i lavori dei campi. Alcuni mandano uno dei loro figliuoli all'Universit

Una volta, un marito lo aveva colto allo scuro sul fienile colla moglie, perchè egli era stato un bel pezzo di giovinotto dieci anni addietro e le donne non gli dicevano di no, e a quel marito era stata somma grazia tacere perchè lo conosceva. Che idea di fare così il galluccio su tutte le stie! Bel profitto glie ne restava. Ogni nuovo torto che si scopriva gli dava una trafittura più acuta che non facessero le ferite. Ma era un fanciullo ad accorarsi così. Egli sarebbe ben corso ad aiutare un altro, il primo venuto, anche un nemico quando lo avesse saputo alle sue strette. Oh come sarebbe corso! Che zelo di carit

La casa Guelfi, detta anche «La Pecora» dal nome del prossimo fiume, è un fabbricato a tre piani, di forma quadrata, di mediocre proporzione, situato lungo la Via Emilia fra Follonica e Scarlino. Costruita ad altro scopo, servì di poi ad uso agricolo, e nel tempo in cui vi si fermò il Generale non aveva altre case all'intorno, eccetto un capannone che serviva ad uso di stalla e fienile.

E così eccola qui rincantucciata nell'angolo di un fienile, in compagnia delle galline, invidiosa dell'altrui felicit