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Anche il curato da giovane aveva vagheggiato il pensiero di creare un Dio a profitto di quegli esseri abbandonati, ma conobbe ben presto non bastare a tanto risultato le forze di un uomo. D’altronde del Dio benefico e datore di vita era troppo astratto il concetto.

Il soldato salutò di nuovo, e ripigliando il trotto, tirò innanzi. Ma così non fece Don Marco; chè avendo cansato la terricciuola di R.... per non imbattersi nel curato, il quale l'avrebbe annoiato col volerlo seco qualche ora; adesso si studiava passare in parte da non essere visto dal pievano di D.... da altri preti, che gliene potessero dire.

Il curato rappresentava il non possumus, la forza reazionaria; Il sindaco il liberale moderato o moderatore; Il farmacista l'uomo del progresso ad ogni costo, l'utopista rivoluzionario, che non ammette intervallo tra il pensiero e l'azione.

La mi dica, sarebbe cosa decente che, per mancanza della locanda, non si potesse alloggiare un cane in paese? È giusto. Ed è il vostro curato che ha messo insegna? Oh! insegna, no; un prete, le pare? E poi che importa l'insegna; quelli che girano il mondo non le mangiano mica le insegne delle osterie, vi dormono sopra.

Il curato ebbe un movimento di tutta la persona, e un rapido sguardo in alto, che mi colpirono. Poi, puntellandosi ai bracciuoli della poltrona disse, alzandosi lentamente: Vengo; fatelo passare nel gabinetto. Un silenzio successe alla partenza del curato; l'imbarazzo generale era evidente.

Nella ventura notte, immaginando che l'Asino fosse tornato alla sua stalla, mi provai a penetrare di nuovo in casa al Curato; ma costui la faceva guardare da cani e da villani. E ora? pensava tra me, invece di guadagnare ho perduto, e non mi avanza più un baiocco per farne un bene, o un male: ed ecco come io mi trovai, quasi con la mano alla gola, strascinato nella impresa del Duca.

Qui il solito piglio sarcastico mutava il senso delle parole; e l'infermo che si sentiva così giù dell'animo e del corpo, poteva intendere tutta la forza dell'ironia. Oh, non mi abbandonate! diss'egli. Io voglio, io desidero essere curato dal signor Collini. E allora non ha che una cosa a fare; liberarsi anzitutto dal medico Mattei.

Al curato pareva giacere sopra la gratella di san Lorenzo, e sospirando ruminava fra se: come diascolo tutto ad un tratto è capitato tanto giudizio a Verdiana!

Va meglio?.... un cuscino per appoggiare la testa.... Il curato crollò il capo, ed accennò al cuore. Questo è troppo piccolo, disse Bazzetta a Baccio che portava un cuscino; uno di quelli del divano, l

Si affacci, si affacci, signor professore, suggerì il curato vedendo Bice avvicinarsi gi