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Anne-Marie sedeva rincantucciata e zitta in fondo alla carrozza, e s'addormentava. Nancy si mordeva le labbra per non piangere. Di fuori Bemolle, seduto a cassetta, ruminava neri pensieri e scagliava mentalmente sull'impresario dei sortilegi malefici che nel suo paese da più secoli si ritenevano infallibili. Questo durò un mese.

Egli ruminava codesto, contemplando in S. Pietro la statua di Giove umiliata a rappresentare il principe degli apostoli. Il rumore di due grucce risuonando sulle lastre di marmo della chiesa gli fece volger la testa. Riconobbe il colonnello Colini, in compagnia di don Gabriele, l'ex-attore dei pupazzi e di un gesuita francese chiamato il P. Buzelin. Parlarono di arte, di religione, di politica.

Vicino alla cugina le ore erano passate così celeri, aveva provato sensazioni così dolci, che gli pareva mill'anni di rivederla, e riprovarle. E poi quella mattina si sentiva tutt'altro ardire: via la dichiarazione che ruminava da tanto tempo, e che di vacanze in vacanze aveva rimesso a più propizia occasione, l'avrebbe fatta finalmente! bisognava approfittare di quelle buone disposizioni.

Ora San Giustino Ministro voleva dire Alberto Varedo sottosegretario di Stato. Questi poi, come a guadagnarsi le spalline, era inscritto fra gli oratori nella prossima discussione, e ruminava un discorso destinato a consolidar la sua fama d'oratore dotto e facondo.

Sul portone del palazzo e mentre ruminava il pensiero di ottenere il giornale con una somma inferiore a quella detta alla duchessa, s'imbattè nel Caruso, e seppe reprimere il moto di dispetto che gli cagionava quell'incontro.

«E vi pare che sia quella creatura da cedere a chicchessia? ruminava tra il birbante. Un angelo simile!

Ecco ciò che ruminava Bambina nella sua scura cameretta e sul suo letto della febbre, non osando confidarsi ad alcuno per alleviare il suo cervello oppresso ed irritato, non mangiando, non dormendo che con l'aiuto di una pillola di morfina, cui Concettella andava a cercarle ogni sera. Giammai creatura umana non sospirò tanto la morte per affrancarsi. La morte era una soluzione.

Don Gabriele ruminava ancora questo progetto quando, discendendo di diligenza all'angolo della strada S. Giacomo e del Largo del Castello, si trovò faccia a faccia col teatrino del suo allievo che spippolava ad un magro uditorio non so che scipida cantafera. Don Gabriele corse ad udirlo. Fremè, la bile gli arrossò il naso ed i bernoccoli. Assistè all'anelito estremo dell'arte e disperò.

Macaruffo ruminava un poco; indi tornava su: Questa m'entra. Ma in fede mia, il denaro non m'indurrebbe. Credi, se c'è persona per cui farei questo servizio, sarebbe quella signora appunto. È così buona! Io la bistratto, l'aspreggio, che anche Giob rinnegherebbe la pazienza: ed essa mai un lamento; e mi saluta con cortesia, e mi augura bene a me quand'io gliene fo delle crude e delle cotte.

Matteo Cantasirena aspettava il ritorno di Nora, seduto nel seggiolone del suo studio. In quel momento non fantasticava progetti, non ruminava articoli: l'occhio fisso, l'orecchio attentissimo, aspettava ansioso di udire i passettini rapidi, risonanti sulla scala. Ma d'un tratto, si accorse dallo sbattere degli usci, dal gridare, che Nora era gi