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Caduta la notte di quel primo giorno d'arrivo di Zaira ed Alfredo, all'ospizio Climatico, Alfredo andò nella sua cameretta fin troppo modesta, perchè all'ultimo piano, verso corte, e quasi senza luce. Lord dovette farsi la cuccia sotto il letto del padrone. Si vede che l'Albergatore aveva buon naso, perchè tosto riconobbe la qualit

Infelice! aspettate a darmi tal nome; voi non sapete ancora quanto soffrii.... Dopo che ebbe parlato con colei, e fu per un momento, l'uomo che mi rapiva si assise vicino a me. Le ultime mie forze mi abbandonarono, e svenni.... Ei mi fece fiutare qualche cosa, che invece di scuotermi mi intorpidì affatto. Quando rinsensai, ero in una specie di cameretta di una nave straniera, sola con lui. Mi chiesi un istante con angoscia inesprimibile se non ero in preda ad un orribile sogno.... Ahimè no! lo compresi tosto. I miei sentimenti confusi si risvegliarono insieme, mi risovvenni con chiarezza di essere stata strappata a forza dalla casa ove abitavo, deposta nella gondola, e mi risovvenni benanco della donna, di cui vi ho parlato, che sembrava essere stata l'anima di quella trama, e che forse l'aveva ordita ella sola.... Quali penosi ricordi gran Dio! A misura che essi mi persuadevano della realt

In basso, a mezz'aria o in alto poi, le fanciulle cercan sempre una stessa cosa, una cosa sola: l'uomo. E anche Emma guardava dalla finestra della sua cameretta, che dava sulla via. E le ore filavano filavano senza noia e senza gioia, in una fantasticheria piena di ombre e di poesia. Quanti poemi scriveva fra le nuvole, quante commedie e drammi immaginava sulla terra!

Nella fioca luce della cameretta vide il lettuccio bianco; cercò di rialzare, per adagiarvela, la fanciulla svenuta; ma era troppo forte il suo tremito, il suo turbamento; si guardò attorno smarrito... poi scese a precipizio giù per le scale, afferrò nell'andito il cappello, il paltò, e continuò a fuggire infilando la porta.

Un cameriere portò due tazze di birra, e si ritirò in una cameretta attigua, dove lo aspettava una colazione molto in ritardo. Che vuoi dirmi? interrogò Loredana. E tu, domandò a sua volta Adolfo, perchè mi hai chiamato? Non so; ti ho visto, ho voluto chiederti se sapevi.... che cosa pensavi.... Che cosa penso? cominciò Adolfo rapidamente, a bassa voce. Di questa nuova storia?

Odiava quasi l'arte sua; lasciava inoperosi gli strumenti, vuota la cameretta, secchi i pennelli. Pensava troppo, oramai. Il suo pensiero si smarriva. Era ammalato, aveva un fuoco insolito negli occhi. Poi, dopo un lungo periodo d'inerzia, prese una risoluzione energica e si chiuse nel suo laboratorio.

Egli sedeva nella sua cameretta, con la testa fra le mani, ansioso, trepidante. Era l'ultima prova che tentava. Sulla porta Lottchen comparve. Dove è Hans? chiese egli vivamente. È di l

Si asciugò dispettosamente, col palmo della mano, la bocca ancora umida dei baci di lui, che le facevano schifo, e colla gola strozzata, colla voce sorda, ma con un desiderio cocente di vederlo cader fulminato, gli gridò dietro: Villano, villano!... Poi, siccome non c'era tempo da perdere, senza spiegarsi punto colla miss che la guardava stralunata, corse nella sua cameretta, si bagnò, si lavò gli occhi per bene con dell'acqua freschissima per levarne il rossore, si aggiustò l'abitino sgualcito, sciupato, si ravviò i capelli, rifece il fiocco della cravatta, ringraziò in fretta il buon Dio per il pericolo sfuggito, e presa la lana merinos, ch'era stata il pretesto della sua scappata, discese e rientrò quietamente nel salotto.

Cristoforo Colombo la portò allora nella sua cameretta, la spiegò sul deschetto, e si fece ad osservare, insieme coi più sperimentati dei suoi ufficiali, quale potesse per allora essere la posizione delle navi.

Non poteva staccarmi dalla mia cameretta, muto testimonio di tanti sogni, e girava gli occhi intorno, quasi salutando quelle pareti che per tanti anni mi avevano ricoverato, e veduto crescere, amare, soffrire e vivere d'illusioni. Ma essendo giunta da un pezzo la vettura, dovetti risolvermi, e scendere le scale, accompagnato dalla Veronica che singhiozzava.