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Mi tornò in mente Eugenio, e sentii nel core come un pallidissimo riflesso della gelosia che egli aveva suscitato un tempo nel mio seno. Volli rivolgere ad altro il mio pensiero, ma, come fossi incatenato a quell'idea, me ne allontanavo un istante e le giravo all'intorno senza potermene liberare. "Lo aveva Clelia dimenticato, o l'amava tuttavia in segreto?"

Fin dalla prima presentazione, fra lui e la contessa Ginevra, fu uno scambio di impressioni profonde: egli era solo come lei, al culmine degli onori, ma senza la gloria vera che abbisogna ai grandi spiriti, e quell'amore che può farla dimenticare. Benchè si parlassero quasi guardingamente, a lei parve di leggergli nei grandi occhi azzurri una nostalgia; egli le sentì in un impeto improvviso della voce una di quelle invocazioni supreme, che le nature potenti non ancora abbastanza adoperate gettano nel tramonto della giovinezza; grido di allarme e di rimpianto, perchè tutto sta per mutare, mentre il cuore è ancora vuoto e il pensiero rivolgendosi al passato sbigottisce di vedervi gi

Anch'io ho fatto un tal pensiero. Tuttavia è gi

Poco di poi la Stella che, nel vagar d'uno in altro sereno pensiero, guardava nella via invidiando i passeggieri, s'accorse d'uno che veniva a gambe e levava gli occhi verso le loro finestre. Le parve di conoscerlo; e lo vide veramente svoltar nel portone della casa. Non sapeva ricordarsi chi fosse; ma senz'altro lo conosceva.

Non ci ho mai pensato.... Non hai mai veduto i dodici cavalli delle scuderie, il lusso degli equipaggi, lo sfarzo signorile della casa, i numerosi domestici.... Ho veduto... e non ho veduto... ho veduto materialmente cogli occhi, ma non ci ho mai arrestato il pensiero.

Pianse al pensiero di quanto avrebbero sofferto i di lei genitori, se avessero potuto prevedere le sventure che l'attendevano.

A suo tempo nacque una bella bambina che fu battezzata Maria Maddalena come la madre, ma che in casa chiamarono Lena. Natale si avvicinava alla culla e toccava la bambina come se fosse stata di vetro soffiato. Quando gliela davano in braccio, provava un senso di sgomento; gli pareva che tutta la forza virile che era ne’ suoi muscoli dovesse avventarsi su quel corpicino e soffocarlo. Si tagliò la barba per poterla baciare. La sua gran festa era di assistere alla toeletta di Lena; aveva imparato a fasciarla, e come le si sollevasse la testina reggendola sotto la nuca, ma non l’avrebbe fasciata per un impero. Stava fermo a guardarla poppare inghiottendo la saliva come se il latte scendesse in gola a lui e quando l’ingorda che era cercava il seno materno agitando le manine e dimenando con impazienza la testa, egli rideva, rideva, ammirato ed intenerito. Qualche volta, attristatosi al pensiero della prosperit

La tisi non perdona. Io pure dovrò andarmene come i miei fratelli. Questo pensiero si formulò nel cervello di Marco come una verit

E affaticato pur sempre dal pensiero delle diffidenze che s'erano, o mi pareva, suscitate in taluni, io interpretava quelle parole come s'ei mi chiedesse quale somma io avessi preso dai nemici per tradire i fratelli. E ricadeva, smaniando, nelle convulsioni. Tutti quei che fecero parte della spedizione e sopravvivono, sanno il vero delle cose ch'io dico.

Marco rimaneva intento su quella carta, col capo fra le mani, fantasticando tutto quel passato triste, quelle date funebri che avevano funestata la sua famiglia; e non poteva scacciarsi dal pensiero quell'et