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Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto; ché de la nova terra un turbo nacque e percosse del legno il primo canto. Tre volte il girar con tutte l’acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com’ altrui piacque, infin che ’l mar fu sovra noi richiuso». Inferno · Canto XXVII

E s’accese ne l’alma il sognatore, E ti serrò nel laccio d’un amore Geloso e vïolento: Tu lietamente lo seguisti sposa, Come la nube va tinta di rosa Ove la porta il vento. E poi ti nacque un bimbo.

Di voi pastor s’accorse il Vangelista, quando colei che siede sopra l’acque puttaneggiar coi regi a lui fu vista; quella che con le sette teste nacque, e da le diece corna ebbe argomento, fin che virtute al suo marito piacque. Fatto v’avete dio d’oro e d’argento; e che altro è da voi a l’idolatre, se non ch’elli uno, e voi ne orate cento?

Io pertanto Piovano fo caso del Guerrazzi perchè popolo nacque, viscere di popolo sortì da natura, e confido, che benevolente del popolo ei morir

Favoleggiò un altro contemporaneo, che la regina un venerdì facesse intendere a Carlo d'apparecchiarsi alla morte; e che poi gli perdonasse per la sua fortezza a tal nunzio, e la rassegnazione a morire lo stesso che si ricorda la passione di Cristo; ma tal novella nacque manifestamente dal vero fatto narrato dianzi.

L'impresa d'Africa, se pur merita questo nome, nacque secretamente fra le file diradate del partito, che Cavour aveva con temerit

Da questo si venne allo adequare i fatti de' forti uomini a quegli degl'iddii; donde nacque il cantare con eccelso verso le battaglie e gli altri notabili fatti degli uomini mescolatamente con quegli degl'iddii; il quale e fu ed è oggi, insieme con l'altre cose di sopra dette, uficio ed esercizio di ciascuno poeta.

Da questa romanza, che nell'originale può leggersi in WOLF und HOFFMANN, Primavera y flor de romances, Berlin, 1856, II, p. 229 e segg.; nacque, con forme similissime alle materne, la portoghese, che tradussi seguendo il testo di G. B. ALMEIDA-GARRETT.

Un po' di buona vita aveva fatto dei primi Invalidi la gente più allegra e burlona del mondo. Nacque allora la leggenda dell'invalido con la testa di legno, che i visitatori più semplici dell'ospizio andavano cercando di piano in piano, di camera in camera, senza trovarlo mai, quantunque ognuno degli invalidi, a cui si rivolgevano per informazioni, giurasse di averlo lasciato poc'anzi, in questo luogo, o in quell'altro, aggiungendo qualche volta che doveva essere andato dal barbiere, ma che non poteva star molto a ritornare. Per fortuna dei Calandrini, uscì fuori una Guide de l'

Da quinci innanzi il mio veder fu maggio che 'l parlar mostra, ch'a tal vista cede, e cede la memoria a tanto oltraggio. Qual e` colui che sognando vede, che dopo 'l sogno la passione impressa rimane, e l'altro a la mente non riede, cotal son io, che' quasi tutta cessa mia visione, e ancor mi distilla nel core il dolce che nacque da essa.