United States or Norway ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il mio male è d’una stagione che non conosci. Giana. Tu stessa non sai quel che intendi quel che vuoi. Mortella. Voglio andarmene. Giana. Che pazzia! Mortella. Non resto qui. Giana. Ma almeno aspetta. Vediamo. Mortella. Vedere, vedere, è proprio quel che non voglio. Giana. Ma perché? Mortella.

A chi lo dice? gridava il sottoprefetto, prevedendo il resto. Io non vedo l'ora di andarmene, da questo paese di orsi intrattabili. Ma finir

Ecco, miei lettori, la bella prospettiva ch'io mi vedeva dinanzi; o rimanere in Grottamare Dio sa fino a quando, ovvero, seguendo la corrente, andarmene a piedi fino a Roma a cercarvi una palla nella testa. «Una palla nella testa!...» Qual tentazione... per un eroe ambizioso!

Catania, Ottobre 1888. Di lei cordialissimamente F. DE ROBERTO «Quando voi leggerete queste pagine, io sarò morto. Non voglio, non voglio andarmene nel silenzio e nell'ombra, senza dirvi tutto quello che ho in cuore, senza mostrarvi tutta l'opera spaventevole compita da voi, senza lasciarvi ultimo ricordo della nostra tenera amicizia l'eterno rimorso del male che voi avete commesso.

E poi rimane ancora dell'altro; per esempio, la coscienza; La buona compagnia che l'uom francheggia Sotto l'usbergo del sentirsi pura. Vedi dunque di dormire un paio d'ore, e che non venga più il maligno a darti noia. Anzi, prima di andarmene, ti fo un bel crocione sull'uscio. Vade retro, Satana; qui si vorrebbe schiacciare una dormita.

Io faceva pensiero di andarmene invisibile alle casse di certi pigoloni avaracci, a' quali non si trarrebbe un grosso delle mani con le tanaglie di Nicodemo, e quivi volevo fare un ripulisti di tal sorte che non rimanessi loro un marcio quatrino.

Fece una pausa, guardò Folco per comprendere quale effetto sortivano le sue parole; ma il giovine a testa china disegnava con la punta del bastone imaginarii disegni sul tappeto. Per ciò credevo, soggiunse Ariberto esitante, che non vi sareste trattenuti ancora a lungo. Folco levò il capo e, guardando dritto Ariberto negli occhi, interrogò: Tu mi consigli di andarmene?

Ma il vecchio invece sentiva a gran passi avvicinarsi la sua fine. Attaccandosi all'amico e al figliuolo, riuscì a sollevarsi di nuovo dai guanciali; e le parole formando a fatica: Ora, disse, posso andarmene; ho salutato l'amico, ed ho avuta una delle mie ore antiche.... Ricordati, Damiano, di tuo padre!

La mia irritazione crebbe così che mi risolsi, con un pretesto qualunque, ad andarmene.

Non posso più aspettare anche per Nora. Voglio sposarla e andarmene! Andar via?... Via da Milano? domandò Evelina, con un tremito negli occhi, nella voce piena di lacrime. Voglio ritornare a Trento, a casa mia! a casa mia! ripetè Laner battendo il pugno forte sulla tavola.