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Dopo breve discussione, io mi determinai pel partito del sacrista, e mi accordai seco per tutto che era da farsi. Il Convento. All'indomani, verso le cinque pomeridiane, scortato dal Birecchi e dal sagrestano, io saliva a Grottamare superiore per recarmi al convento dei padri francescani posto sulla sommit

Accompagnato dal fedel sagrestano e da quindici o venti giovinetti del paese, io discendeva poco dopo a Grottamare inferiore, recando con me un sacchetto di circa quaranta scudi romani.

Ecco, miei lettori, la bella prospettiva ch'io mi vedeva dinanzi; o rimanere in Grottamare Dio sa fino a quando, ovvero, seguendo la corrente, andarmene a piedi fino a Roma a cercarvi una palla nella testa. «Una palla nella testa!...» Qual tentazione... per un eroe ambizioso!

All'indomani, verso le dodici ore, un gran cartellone, scritto a inchiostro di vari colori, annunziava agli abitanti di Grottamare un grandioso trattenimento vocale-istrumentale-poetico-dentistico, che dovea aver luogo nella sala del teatro la prossima domenica.

Alcuni dragoni francesi si fecero intorno alla nostra vettura, accompagnati da un uffiziale côrso che doveva servire da interprete. Dove sono diretti questi signori? Alla volta di Roma. Il loro nome, di grazia? Sono uno sciagurato cantante, che viene da... Grottamare... La signora? La signora è... mia moglie. La bugia era lanciata con buona intenzione. Il Côrso esploratore mi prestò piena fede.

Non ci restava la croce di un baiocco! Ma io contava sull'ultima risorsa, sugli ultimi sforzi di un'arte, che altre volte mi aveva salvato. A Monte Rotondo, io mi era proposto di rinnovare lo stratagemma di Grottamare, invitando la popolazione ad un concerto vocale-istromentale a mio benefizio.

Il concerto di Monte Rotondo non differì gran fatto da quello di Grottamare sia pel successo degli artisti, come pel prodotto della cassetta. Il carbonaro-organista, nell'ora del cimento, fu assalito da una leggiera indisposizione.

Discesi a Grottamare inferiore corsi alla casa del Birecchi, il solo artista che ancora mi rimanesse fedele; ma qual fu il mio stupore nello intendere che il perfido dentista la notte precedente era partito per Camerino!

Essa altro non brama fuorchè di por piede entro le mura di Roma, per abbracciare il suo vero marito, dal quale fu per lunga pezza disgiunta. Qui mi fu d'uopo narrare dettagliatamente l'istoria del mio incontro coll'Ascolana a Grottamare, l'intendimento del viaggio, e tutto insomma dall'a alla zeta quanto ci era accaduto. Storia di Milano dal 1836 al 1848. STORIA DI MILANO dal 1836 al 1848

Gli abitanti di Grottamare, che mi avevano veduto partire poche ore prima alla volta di San Benedetto non avrebbero potuto coricarsi e dormire tranquilli se prima non avessero conosciute le ragioni del mio subito ritorno. Chi è quel paino? donde viene? perchè fu respinto ai confini? si domandavano l'uno all'altro i curiosi. Sulla piazza si formano dei capannelli.