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La domestica allora si mise in grandi faccende intorno al suo focolare. Coll'aiuto delle molle, scoperchiò una padella e soffiato sul fumo profumato che ne uscì in una densa nube, guardò con occhio esperto se il punto di cottura fosse soddisfacente: È pronto! esclamò poi. Il professore oggi sar

Se Pacini non avesse creato altra opera che la Saffo, questa sola basterebbe per meritargli di essere iscritto nel libro d'oro fra i più insigni maestri dell'epoca nostra. La Saffo è tutta una ispirazione. Come Bellini nella Norma, Pacini ha soffiato tutta la potenza del suo spirito animatore nella plastica affascinante della sua protagonista.

Se in quel punto gli avessero detto: tu ti butterai da una finestra egli avrebbe risposto: può darsi, purchè sfracellandomi il capo, io possa distruggere la coscienza di me medesimo, la mia rabbia, la vergogna della sconfitta, il dubbio che mi tormenta. Perchè c'era anche un dubbio, un orribile dubbio che gli avevano soffiato nel cuore le ultime parole del duca di Feira.

Una di quelle sere il primogenito del banchiere le si era avvicinato con un pretesto, e l'aveva accompagnata un pezzo. E quando il sole era scomparso e la strada s'era fatta deserta, le avea soffiato sul viso certe parole infocate. Ella no! Ella no! Aveva altro pel capo! Non voleva disonorar e quelle due tenere creature innocenti!

Alla villa, travestito com'era, non l'aveva riconosciuto nessuno; era rincasato quatto quatto senza che lo vedesse anima nata; era andato a nasconder gli abiti del Vappo in cantina, dentro una botte vuota cacciandoveli per il cocchiume; e risalito, era andato a guardarsi allo specchio, premendo i lati dello sgraffio per farne uscire tutto il sangue; poi aveva soffiato nel lume, e, in maniche di camicia e in ciabatte, s'era buttato sul letto. Nella stanza buia fumò un punto rosso, digradò a poco a poco, si spense, spargendo attorno un puzzo di lucignolo. Quel giorno sarebbe un giorno di battaglia.... aveva da pensare a un mondo di cose, la vera sicurezza dipendendo dal modo di condursi. Ma che pensare! aveva nel capo una gran confusione, un passaggio continuo di idee incalzantesi in tumulto; nell'orecchie un concerto di grida strazianti, di gemiti, di colpi; davanti agli occhi, tra il turbinare delle figure bieche dei compagni, i quadri più spiccati delle scene della notte: l'irrompere nella casa; il volto di Lisabetta istupidito dal terrore; il gruppo pietoso illuminato ad un tratto dalla lanterna, nel camerino, tra gli abiti che pendevano dall'attaccapanni; il saccheggio con il luccicare degli oggetti d'oro e d'argento, con i fagotti di biancheria; il corpo scarno del vecchio, con il berrettino sin sull'orecchie, contorcendosi nella violenza dello spasimo; e i più distinti d'ogni altra cosa, il fucile a mezz'aria con la canna cacciata nella feritoria; il cadavere della fanciulla a met

Anche qui c'è miseria grande derivante in gran parte dalla crisi zolfifera, anche qui ci sono odî inveterati e feroci tra alcune famiglie che si disputano con tutti i mezzi l'amministrazione comunale, qualcuna delle quali si afferma che abbia soffiato nel fuoco. E il fuoco divampò il 20 Dicembre in una dimostrazione coi ritratti del Re e della Regina al grido di: Abbasso le tasse!

Verso le cinque pranzavano, Silvio contemplava sua moglie da vero innamorato, la trovava sempre più bella, e non si accorgeva che la minestra era scipita, il manzo duro e poco cotto, ma Metilde chiamava la Betta e se ne lamentava, questa accusava il beccaio, e protestava d’aver soffiato tutto il giorno nel fuoco. Il primo giorno avevano ancora fame dopo finito il pranzo.

Oh bella! interruppe Giovanni, il quale fu assalito di botto da un sospetto: e poi? e poi? Se avesse visto come gli occhi gli si misero a risplendere! Parevano carboni accesi, su cui si fosse soffiato forte. Corse al quadro; lo spiccò dal muro: lo guardò ben bene che pareva volesse mangiarlo.

Quei galantuomini che più avevano soffiato nel fuoco e provocato la sommossa, si erano chiusi nelle loro case, paventando che i contadini imbestialiti non trascorressero; il Sindaco si era fatto vivo all'ultimo, ed era accorso soltanto dopo che aveva udito da una finestra: Hanno ammazzato il figlio del Sindaco!

«Se voi sapeste quello che io ho sofferto! Se sapeste i torrenti di tristezze che hanno allagato il mio cuore! Se sapeste di che forza ho dovuto armarmi per sostenere questa feroce battaglia della vita; quante volte ho disperato, quante volte il vento della pazzia ha soffiato sulla mia fronte! Solo, senza un aiuto, senza il conforto neanche di una chimera, con la certezza che tutto è invano, io ho saputo resistere e persistere! Nelle strette del bisogno, fra l'ostile indifferenza del volgo, fra l'invidia, la doppiezza, la malvagit