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Queste cause che generano e mantengono la particolare delinquenza della Sicilia in modo permanente, negli ultimi tempi sono state rese più intense dalla crisi agricola e dalla crisi zolfifera. Della prima si è scritto abbastanza ed è conosciuta: il rinvilimento del prezzo dei cereali e dei vini e degli altri prodotti dell'isola rinvilimento cagionato dalla rottura delle buone relazioni commerciali colla Francia e dalla depressione del mercato interno, impoverito dall'alta quota delle imposte pagate e da altre cause ha arrecato gravi perdite ai proprietarî e per ripercussione ai lavoratori. La crisi ha talvolta forme e cause strettamente locali: così a Monreale, a Partinico e in altri punti della provincia di Palermo, dove sono avvenute dimostrazioni e torbidi, sebbene la propriet

In questi ultimi tempi picconieri e carusi hanno cominciato a lavorare di più per rimediare al diminuito prezzo dello zolfo: così il rinvilio crescente e veramente spaventevole nel prezzo del minerale anzichè ridurne la produzione in certe miniere l'ha aumentata poichè picconieri e carusi, che prima della crisi vivevano umanamente estraendo due casse di minerale zolfifero, ora per ricevere un salario, del resto sempre molto inferiore all'antico, sono costretti ad estirparne almeno tre. Con ciò la produzione aumenta e i prezzi continuano a ribassare per opera fatale degli stessi lavoratori, che sono le prime vittime di questo tristissimo circolo vizioso! L'industria zolfifera in Sicilia presenta alcuni paradossi economici, che raccomando all'attenzione degli economisti liberali, che con incredibile cecit

Nelle zone zolfifere, il proletariato agricolo aveva una grande risorsa nei figli: un paio, gli procuravano circa due lire al giorno lavorando da carusi nella miniera, oltre lo anticipo da 50 a 150 lire, che ricevevano per una volta sola come si sa. Ora questa risorsa viene meno per la depressione dell'industria zolfifera.

Della crisi zolfifera dirò brevemente più oltre; qui mi basta conchiudere osservando che le due crisi, l'agricola e la mineraria, hanno direttamente aumentato il malcontento della classe dirigente per le ragioni economiche; e l'hanno indirettamente accresciuto in quanto che contribuirono in forte misura a peggiorare le condizioni della pubblica sicurezza.

Più sconsolanti sono i dati per l'industria zolfifera: poichè il prezzo di quel minerale da L. 112,57 per tonnellata nel 1891 discese a L. 65 nel 1893 e a L. 55 circa nel primo semestre del 1894. Questi dati vengono illustrati e completati dalla sensibile diminuzione dei depositi presso i diversi Istituti di credito, cominciata nel 1891 e non ancora arrestatasi.

La crisi zolfifera, che produce miserie e sofferenze inaudite, travaglia le due provincie di Caltanissetta e di Girgenti ed alcune zone di quelle di Catania e di Palermo, la crisi agraria invece colpisce tutta l'isola, e siccome non c'è un solo dei suoi prodotti dal vino ai sommacchi, dai cereali alle mandorle all'olio, ai pistacchi ecc. che non abbia subito da qualche anno un forte ribasso, si può dire ch'essa non risparmia un sol palmo di terreno, un solo individuo che lo calpesti.

Il malessere economico, però, per la crisi zolfifera ed agraria vi era profondo e generale; il fermento nel popolo e la indignazione contro le autorit

A Grotte, a Racalmuto, a Favara, a Riesi ecc. paesi zolfiferi per eccellenza, dov'erano Fasci discretamente organizzati non si ebbe a deplorare il menomo disordine; ma la crisi che attraversa la industria zolfifera sta mettendo a durissima prova la pazienza dei coraggiosissimi lavoratori delle miniere. Guai se essi, spintivi dalla disperazione, vorranno imitare i contadini! Meglio disciplinati, più compatti, più arditi, più coscienti dei propri diritti e della propria forza che non siano le classi rurali, essi potrebbero rinnovare gli orrori delle guerre servili... E la ragione starebbe dalla loro parte, poichè governo e classi dirigenti di fronte alle loro miserie mostrano tanta cinica indifferenza da giustificare qualunque eccesso! Perchè si comprenda tutta la gravit

Anche qui c'è miseria grande derivante in gran parte dalla crisi zolfifera, anche qui ci sono odî inveterati e feroci tra alcune famiglie che si disputano con tutti i mezzi l'amministrazione comunale, qualcuna delle quali si afferma che abbia soffiato nel fuoco. E il fuoco divampò il 20 Dicembre in una dimostrazione coi ritratti del Re e della Regina al grido di: Abbasso le tasse!

Disgraziatamente, date le attuali condizioni dell'industria zolfifera, quelli che possono sperare meno sono i lavoratori delle miniere di zolfo.