United States or Oman ? Vote for the TOP Country of the Week !


111 Come il villan, se fuor per l'alte sponde trapela il fiume e cerca nuova strada, frettoloso a vietar che non affonde i verdi paschi e la sperata biada, chiude una via ed un'altra, e si confonde; che se ripara quinci che non cada, quindi vede lassar gli argini molli, e fuor l'acqua spicciar con più rampolli: 112 così, mentre Ruggiero e Mandricardo e Rodomonte son tutti sozzopra, ch'ognun vuol dimostrarsi più gagliardo, ed ai compagni rimaner di sopra, Marfisa ad acchetarli have riguardo, e s'affatica, e perde il tempo e l'opra; che, come ne spicca uno e lo ritira, gli altri duo risalir vede con ira.

Affermativi 112 Negativi 0 Non sinceri 0 MICHEL MARINO Segretario. Filza Roma ordinaria, 1697. 1718, 23 decembre, in Pregadì. Al re di Persia.

112 La diè senza contrasto in poter loro chi v'era dentro, e così i ricchi arnesi, ch'in parte messi a sacco, in parte foro dati ad Ullania ed a' compagni offesi. Ricovrato vi fu lo scudo d'oro, e quei tre re ch'avea il tiranno presi, li quai venendo quivi, come parmi d'avervi detto, erano a piè senz'armi;

112 Ma poi che fu levato di sul colle l'incantato castel del vecchio Atlante, e che poté ciascuno ire ove volle, per opra e per virtù di Bradamante; costei, ch'agli disii facile e molle di Pinabel sempre era stata inante, si tornò a lui, ed in sua compagnia da un castello ad un altro or se ne gìa.

112 Fu allora per uscir del sentimento tutto in preda del dolor si lassa. Credete a chi n'ha fatto esperimento, che questo è 'l duol che tutti gli altri passa.

112 Così a tutta la plebe e alla più parte dei cavallieri e dei baron parea; che di memoria ancor lor non si parte quel ch'in Parigi il pagan fatto avea; che, solo, a ferro e a fuoco una gran parte n'avea distrutta, e ancor vi rimanea, e rimarr

112 E questa più nocea che 'l ferro quasi: or che de' far la nebbia di calcine? or che doveano far li ardenti vasi con olio e zolfo e peci e trementine? I cerchi in munizion non son rimasi, che d'ogn'intorno hanno di fiamma il crine: questi, scagliati per diverse bande, mettono a' Saracini aspre ghirlande.

Ad ogni pagina si leggono diplomi riguardanti questi affitti. Capitoli del regno di Sicilia, cap. 11 di re Giacomo. Anon. chron. sic., cap. 40. Leggonsi moltissime di queste transazioni coi veri o supposti frodatori, nel registro del r. archivio di Napoli segnato 1283, A, fog. 96, 98, 103, 108 a t. 112, 113, a t.

Poiché, se è vero che quindeci, venti anni adietro in Napoli si dava grana 118 insin a 125 per un scudo di oro di Roma, e per un scudo di lire sette e mezza di Fiorenza grana 112 insin a 116, e per un scudo di marche di Piacenza il simile di quel di Roma; e in quel tempo dice che il cambio era basso, e da dodici in quindici anni in qua il cambio è alterato, ché in Roma si è dato e il scudo d'oro e in Regno si riscote grana centotrentacinque, insin a 40 e 45, e il simile per il scudo di marche di Piacenza, e per il scudo di Fiorenza si riscote grana centoventicinque insin a centotrenta; il che si dice esser causa che ognuno che vorrebbe comprar robba porta denari per cambio e non in contanti, poiché per un scudo non potria riscotere piú di carlini tredici e per cambio ne riscote quattordici e piú, e cosí per il scudo di Fiorenza di lire sette e mezza, la cui valuta dice essere carlini dodici, ne riscote tredici: se tutto questo fusse vero, non occorreria disputare.

La trasformazione degli stemmi fu presto fatta: alla croce fiancheggiata dalla spada e dall’ulivo, col terribile motto: Exurge, Domine, et judica causam tuam, venne sostituita l’ardita aquila palermitana col classico S. P. Q. P. ¹¹⁶ Provviste del Senato, a. 1788-89, p. 112.