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La tempesta preparata per cotal modo, cominciò a scaricarsi appena allontanato di Sicilia re Pietro, quando Gualtiero da Caltagirone ripigliando animo, levossi alfine scopertamente; assalì in Caltagirone i leali stretti a schiera sotto lo stesso stendardo del re; e sparso assai sangue, occupò la terra, destò per tutto val di Noto uno spavento di novit

A Palermo vi manifestai la mia opinione, ed ora ve la ripeto: Mero grido di partito. Se voi cedete la Sicilia prima d'avere Napoli, perdete la base d'operazione, e vi verr

E finalmente in grembo al Mediterraneo, quattro: Siracusa e Lilibeo in Sicilia, Sardegna e Corsica.

Tanto spettacolo di dolore non era nuovo. Quante volte la Sicilia fu travagliata da carestia, Palermo venne invaso dalla poveraglia dei paesi. La attrattiva delle grandi citt

È una lettera circolare con disperata chiesta di danari, pe' tanti bisogni, e massime per la riparazione della flotta che nella vegnente primavera, con l'aiuto di Dio, passerebbe sopra i ribelli di Sicilia. Ibid., fog, 8. Docum. Saba Malaspina, cont., pag. 417, 418, 419. Anche Ricobaldo Ferrarese, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 142 e 252. Nic.

Il ottobre, fu il giorno della più difficile, della più terribile battaglia del 1860; Re Francesco era alla testa di 42 mila uomini, quanto vi era di più fresco nei suo esercito; Garibaldi non ne comandava che appena 20 mila. La battaglia di Calatafimi segnò la liberazione della Sicilia; la battaglia del Volturno la caduta materiale della dinastia dei Borboni.

182 Orlando di Sicilia non si parte, che manda a trovar porfidi e alabastri. Fece fare il disegno, e di quell'arte inarrar con gran premio i miglior mastri. Fe' le lastre, venendo in questa parte, poi drizzar Fiordiligi, e i gran pilastri; che quivi (essendo Orlando gi

All'indomani della strage, come dappertutto, la forza arrivò numerosa, si procedette a centinaia di arresti, altre centinaia di contadini presero il largo e la simpatica cittadina rimase squallida e terrorizzata. Ed ora riassumiamo. Durante il 1893 e i primi giorni del 1894, nei tumulti e nelle dimostrazioni di Sicilia cadde ucciso dal popolo un solo soldato: lo Sculli.

Chi faceva quella visita a quell'ora ed in quel modo, era Gianni Foscarini, un bravo giovinetto, che avea guadagnate le spalline d'ufficiale combattendo a San Martino come un leone, e che in que' giorni aveva mandate al Ministero le proprie dimissioni, perchè voleva esser libero di andare con Garibaldi in Sicilia.

Non saprei esprimervi lo stato degli animi nostri quando fu preparata la spedizione, durante il viaggio ed al nostro arrivo in Sicilia. Accanto a Garibaldi tutto pareva possibile; non si vedevano pericoli, non si temevano ostacoli.