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Silvio ci prendeva gusto, cercava di far conoscenza con buoni cuochi, andava a vederli al fornello, domandava informazioni, suggerimenti, consigli, s’indirizzava ai parenti ed agli amici per ottenere delle ricette di piatti squisiti. Scrisse una lunga lettera a suo cugino di Brianza pregandolo di mandargli una informazione precisa sul modo di fare il risotto alla milanese e i maccheroni al sugo.

Ordinò a Silvio, che comandava la retroguardia, di collocarsi in posizione vantaggiosa per proteggere la ritirata ed il cacciatore, colla sagacia che lo distingueva, collocò i suoi cinquanta uomini con tale maestria come se li avesse destinati alla posta del cervo o del cignale.

Silvio teneva il broncio acciecato dalla gelosia, e si credeva in dovere, per tutelare la propria dignit

In quattro legioni suddivise Orazio la banda; e queste furono comandate da Attilio, Muzio, Silvio ed Emilio, l'antiquario, che era stato secondo in comando prima dell'arrivo dei nuovi amici.

Al giorno fissato Silvio andò a riceverli alla stazione, e caricarono una gondola coi cesti e le sporte dei regali e il loro bagaglio. Arrivati a casa abbracciarono cordialmente Metilde, e dopo scambiati i saluti e le solite domande, presentarono gli oggetti portati in dono.

Silvio guardava in cagnesco Andrea, il quale gli faceva degli occhiacci dispettosi. Tutti questi malumori furono causa di malintesi, di equivoci, di risentimenti e di corrucci.

"Sicuro aggiunse Muzio e frattanto io andrò ad avvisare Silvio che si trovi pronto coi compagni nelle vicinanze del palazzo. Non ti muovere sinché io non sia di ritorno".

Silvio la accompagnava da presso, chiuse la porta, prese il lume, essa lo precedeva, prese a salire la scala, ed entrò nella sua camera, ed egli la seguì, ed anche quell’uscio fu chiuso.

Silvio si mostrò poco lieto della notizia, e studiava dei pretesti per non alloggiare i cugini, ma Metilde gli fece comprendere la impossibilit

Silvio afferrò subito questa idea luminosa, scrisse un gran numero di lettere promettendo qualche cosa di nuovo e di interessante su Venezia, inesauribile argomento di osservazioni e di studi, che gli venivano in mente, ispirati dall’amore che suo padre gli aveva comunicato per questa citt