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Si vuole che una nordica principessa, la quale a Milano si rese celebre per la sua avvenenza, pel suo spirito, per le sue profusioni, per molte belle doti di mente e di cuore, nel copioso elenco de' suoi amanti fortunati inscrivesse anche il Pacini. Sarebbe vano indagare quanto vi sia stato di vero in tale diceria; pure da essa ebbe origine quella specie di animosit

Se Pacini non avesse creato altra opera che la Saffo, questa sola basterebbe per meritargli di essere iscritto nel libro d'oro fra i più insigni maestri dell'epoca nostra. La Saffo è tutta una ispirazione. Come Bellini nella Norma, Pacini ha soffiato tutta la potenza del suo spirito animatore nella plastica affascinante della sua protagonista.

La biografia di questo infaticabile maestro può fornire degli utili insegnamenti. Noi la riassumeremo in poche pagine, studiandoci innanzi tutto di essere esatti e sinceri. Pacini nacque a Catania, e non gi

Il padre di Pacini era artista di canto, e più volte ebbe a prodursi nelle opere del figlio, dapprima in qualit

Questo ispirato, inesauribile maestro, si chiamava Giovanni Pacini. Predestinato a lottare colla prevalente superiorit

Tale fu la carriera del Pacini carriera di luce e di tenebre, di immensi trionfi e di immense sconfitte. La sua biografia artistica è quella di tutti coloro che hanno fatto assai, che vollero far troppo. Ma chi può fissare i confini dell'ingegno umano? chi può imporre agli istinti di un individuo?

Così furono aperte al giovane maestro le porte del grande teatro, dove con lieto successo venne rappresentata la sua opera: Il barone di Dolshein. La seconda opera che il Pacini compose pel teatro alla Scala fu il Falegname di Livonia.

Sotto questo aspetto, il Pacini fu veramente disgraziato. Egli sentiva, come ogni vero artista la sente, questa necessit

Il successo della Saffo vulcanizzò, com'era da attendersi, l'estro riposato del Pacini. Alla breve tregua successe l'eruzione violenta. Dal 1840, fino all'ultimo anno della sua vita, l'inesauribile maestro si prodigò con una alacrit

Donizzetti si approssimava alla fine della sua carriera; Mercadante taceva o ben di rado dava segni di vita ben il Pacini poteva illudersi che nel campo dell'arte, ormai sgombro de' suoi antichi e recenti competitori, gli fosse dato dominare da sovrano. Ma un nuovo astro sorgeva allora appunto sull'orizzonte musicale; un giovane artista, dotato di una eccezionale energia di temperamento; un giovane maestro che gi