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Via, via, esclamò, sono maldicenze sciocche: sarebbe nato uno scandalo senza esempio, e invece non c'è che qualche diceria.... Voi non sapete ragionare, povero amico! Oh guarda, protestò il Candriani, Flopi scappa con una ragazza, e chi non sa ragionare sono io! Voglio mettermi anch'io a far fuggire le fanciulle, per vedere se mi troverete ragionevole....

Quei lamenti rivelavano una tacita protesta contro l'Austria e un nobile ma sfiduciato intento di reagire, per quanto da lui si potesse, contro la prepotenza corrompitrice della straniera signoria. Io pendeva estatico dal suo labbro. Io sentiva che quella melanconica diceria sull'arte e sulle condizioni del teatro drammatico non era che una parafrasi delle sue aspirazioni politiche.

E, come se non bastasse, gli era giunta all'orecchio una strana diceria, che aboliva intieramente il cacciatore di passere, ed evocava in sua vece un nemico ignoto, implacabile, il quale, edotto del difetto di Mia, ne aveva calcolate le conseguenze, e s'era valso d'un mezzo che non lasciava traccie, e avrebbe infallibilmente sortito i più funesti effetti, se Drollino, per un'inesplicabile, quasi miracolosa circostanza del caso, non si fosse trovato per l'appunto in quell'istante fatale.

E il frate, sempre cogli occhi in Bianca, la quale non aveva mai smesso di cucire, ma a certi punti della narrazione, s'era o abbuiata o rischiarata in viso, ripigliò: «Lascia che respiri, santa pazienza! La stirpe d'Aleramo crebbe, e piantò castelli e torri per tutto, in queste valli; e della storia d'Adelasia durò la diceria per secoli. Tutte le castellane, venute col tempo dalla sua schiatta, furono devote alla sua memoria, come a quella d'una santa. La imitavano in tutto; volevano somigliare a lei in tutto; massime in quel punto d'innamorarsi di chi loro piaceva. Ora accadde che una di queste, figlia del marchese di C... aveva preso a voler bene ad un poveraccio, il quale d'armi e di cavalleria ne sapeva quanto ne so io, frate pacifico. E non c'era santi a farle sposare un barone, che aveva castelli e vassalli, e che la voleva, sto per dire, viva o morta. Il padre della zitella si prese termine d'un anno e un giorno; e pregò lui d'andare in Terra Santa, a procacciarsi onori e meriti in faccia a Dio. Egli intanto si sarebbe adoperato a consigliare la figliuola, e alla fine le nozze si sarebbero fatte. Il cavaliero partì lasciandosi addietro il cuore: e fu in Palestina dove degli infedeli ne uccise tanti, che i menestrelli lo onoravano colle loro canzoni, sotto le tende dei più gran principi della cristianit

E forse, il Modena stesso prestò fede alla diceria; tanto, che dopo aver tentato con sorte non migliore le democratiche scene del Carcano, da ultimo, con dispettosa modestia, scese a rappresentare il Saulle in un oscuro teatruzzo in contrada di San Simone. L'ultima rappresentazione del più grande attore tragico che l'Italia ricordi, fu data a Milano in un teatro da marionette.

Benedicite, che in ogni altra occasione si sarebbe recato di questa diceria come di ingiuria gravissima alla memoria della sorella, or la lasciava correre, come quella che gli pareva una consacrazione del diritto di successione. Onore umano, come cangi spesso di nome e di luogo!

La cieca aombrava più sempre, dell'avviamento che pigliavano le cose; si coricava la sera disegnando per l'indomani di dire tutto il suo cuore; ma poi taceva dalla tema di ridestare le collere del cognato; di far nascere qualche diceria sul conto della nipote; e confidando nel senno di questa, tirava innanzi.

La serie delle veneziane medaglie distinte col nome di Oselle, non ancora per intiero pubblicata, col cessare dell'antico Veneziano Governo ebbe il suo compimento. di altre medaglie di famigerati uomini ragionare intendo, delle famigliari degli stessi Dogi, le quali tutte ci condurrebbero a troppo lunga diceria. Queste generalmente le particolari circostanze de' cittadini riguardano, o illustri per reggimenti e governi, o celeberrimi per imprese guerresche, o famosi per coltura di lettere, e la serie di esse forse interminabile si riconosce. Le illustrazioni dunque delle Oselle, cioè di quelle medaglie che per decreto del Supremo Maggior Consiglio dai Dogi per ciaschedun anno a' nobili in dono distribuivansi, alla pubblica luce presento, affine di riconoscere a quale avvenimento più ragionevolmente nel corso degli anni l'impronta di cadauna attribuire si debba; e sperar voglio, che non disaggradevole ed inutile impresa questa debba riuscire, che le gloriose geste dei nostri maggiori con verit

Ma io non dormo, ca sento, e non me sonno. CAPPIO. Ah, ah, ah! GIACOCO. Mira cca sto todisco mbriaco ca ne lo cacciarissi da no campo de fave, se ride delli fatti miei. Forse quarche mazzamauriello o chillo che pozza squagliare diavolescamente m'avessero fatto deventare la casa mia chiú lontana? Se fosse carnevale, diceria ca s'è ammascarata e s'ha pigliata na mascara de taverna.

Si vuole che una nordica principessa, la quale a Milano si rese celebre per la sua avvenenza, pel suo spirito, per le sue profusioni, per molte belle doti di mente e di cuore, nel copioso elenco de' suoi amanti fortunati inscrivesse anche il Pacini. Sarebbe vano indagare quanto vi sia stato di vero in tale diceria; pure da essa ebbe origine quella specie di animosit