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L'appaltatore teatrale Angelo Boracchi, che allora teneva al suo stipendio quell'esercito di giovani cantanti, da cui uscirono la Bosio, la De-la-Grange, il Fraschini, il Ferri, il De Bassini, il Corsi ed altri celebri, riconobbe il talento del Mariani e tosto lo scritturò per l'autunno al teatro Carcano, ove dovevano prodursi grandiosi spettacoli.

In quell'anno, per cura dell'intelligente ed audacissimo Boracchi il Carcano venne riaperto con spettacolo d'opera, e il Mariani richiamato a dirigere l'orchestra. Fu una stagione memorabile, pel numero e la valentia degli artisti scritturati, per la variet

E forse, il Modena stesso prestò fede alla diceria; tanto, che dopo aver tentato con sorte non migliore le democratiche scene del Carcano, da ultimo, con dispettosa modestia, scese a rappresentare il Saulle in un oscuro teatruzzo in contrada di San Simone. L'ultima rappresentazione del più grande attore tragico che l'Italia ricordi, fu data a Milano in un teatro da marionette.

I. Lettera sul dramma «Demetrio e Polibio», cantato nel teatro Carcano, della quale si parla piú sopra. II. Sul «Cacciatore feroce» e sulla «Eleonora» di Goffredo Augusto Bürger. Fu ristampata dal Cusani nelle citate Opere edite ed inedite. Ristampata dal Cusani. IV. Del criterio ne' discorsi. Nel numero 4 del Conciliatore, 13 settembre 1818. Ristampato dal Cusani.

E proverai siccome ella sia proprio una consolazione il vedere che i concittadini nostri ritengono pur tuttavia una gran dose di buon senso, e che eglino accorrono sempre in folla al teatro Carcano, quasi bramosi di espiare con ciò i lunghi traviamenti, pei quali diedero non ha guari tanta materia di scandalo in altro teatro.

Il teatro Carcano fu per anni parecchi, segnatamente all'epoca degli impresari Boracchi, Rovaglia e Crivelli, un campo di tumultuose manifestazioni, alle quali non era estranea la politica.

«To', il C... che va a Londra, e il V... che va al Cairo, e il B. che canta al Carcano. Se tu avessi voluto! osserva Antonio, ci saresti andato anche tu... A Londra?... Non ci volli mai andare... e se volessi!... E se volessi, troveresti ancora cento scritture! Basterebbe una... ma buona... in un teatro di prim'ordine come baritono d'obbligo...

E tu, amico mio, sbrigati di far presto quello che devi fare costí; e corri per caritá a Milano prima che si chiudano nuovamente le porte del teatro Carcano. Non ti dico che tu ci vedrai la recita di belli versi, sebbene il libretto non debba invero temere di venire al paragone con tanti del moderno teatro nostro.

Tra voi e gli assassini della Carcano di via Torino non può essere che questa differenza: che se non siete sanguinarii come lo Zanzottera e il Coturno, non dominate la camerata e non suscitate l'ammirazione dei vostri colleghi di catena che idolatrano il coraggio infuturato nelle pagine dei delitti celebri.

Non era vero. S'era, tra per deludere il popolo e sviarlo dall'ordinarsi a difesa, tra per contrabilanciare presso il Governo francese l'influenza dei lombardi Guerrieri, Trivulzi e Mora, accorsi in Parigi a sollecitare ajuti, spedito da Torino Alberto Ricci; ma non richiedeva, impediva; e ne abbiamo la prova in un documento indirizzato in quel torno al Cavaignac da Felice Foresti, Tommaso Gar, Aleardi, colonnello Frapolli, Giulio Carcano, segretario del Governo provvisorio, ed altri.