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Mi parve pur veder non so chi; ed or si fugge; e sento in qua romore. Qualche quistione è nata. Meglio è ch'io ritorni in dietro, che non ritrovassi quel che non vo cercando. Pilastrino porta a Orgilla da cena abbondantissimamente e commette che ordini per la sera; e, volendo ella saper la cagion di ciò, si parte.

Forse , sono andato a rischio di cadere nei lacci di una donna... una donna che non vale un tuo capello... ma per puro capriccio, vedi, non per cuore. Ma quando ti vedo, quando sento la tua voce, quando guardo nei tuoi occhi tanto belli e sinceri, mi par impossibile di avere avuto un pensiero per un'altra donna. Ah! dunque non mi sono ingannata disse la Elisa.

E vi confesso che da questo momento, se compiango Loreta per la tristezza della sua sorte, sento accresciuta a cento doppî la mia stima per lei. È una buona, sventurata, esemplare donna.... Il professore ebbe un rapido sfolgorio in tutti i suoi lineamenti.

Io nella vasta solitudine che ho intorno non sento voce amica, non vedo uno sguardo luminoso che mi riscaldi. Il mio sogno è scomparso, l'amore del mio cuore è distrutto. Non so di che popolare questo deserto. Ho freddo nell'anima. E lei rabbrividisce allo stesso brivido. È lei capace di un grande sagrificio, signor Cesare? Vuole ella rinunziare ad ogni idea d'amore nel presente e nell'avvenire?

a Kabango che sorregge Mabima. Usciamo presto dalla pista degli elefanti. Qui non c'è pericolo. Bisogna esplorare bene il deserto prima di uscire dalla foresta. I Giuma mi hanno dichiarato ieri che la mandra è vicina. Più di cento elefanti! Sono in foia e perciò feroci! Infatti il mese di giugno è il mese dei loro amori. Non senti, Bagamoio, l'acre fetore delle loro glandole auricolari? Sento.

Perchè.... Non saprei come dirglielo, ma sento così. Ci sono i momenti, nella vita, che l'anima non si contenta della sua prigione, e vorrebbe spaziare in più libera cerchia; dei momenti che il pensiero va lontano, di l

Io ho afflitto mio padre, mia madre, mio marito, non ho santificato le feste, uccisi, rubai..., perchè se no, il Signore non mi tormenterebbe in questa maniera!» E fissando il cielo colla rampogna nello sguardo, abbandonava la gota sulla spalla della fantesca sbigottita, e le sussurrava acconciandovisi come una bambina! «oh! come mi sento male

Teresita. Nicolò. Le scriverò io, se permettete. Siccome non tornerò a casa sua prima della fin del mese e forse più tardi, è bene che le mandi due righe. Se mi favorite carta e penna. Teresita. Nicolò. Son mezzo malato, mi sento vecchio e malinconico.

Noi stemmo sei giorni all'avamposti e vi assicuro di aver provato certi brezzoni, che al solo ricordarli mi sento gelato. Riunita tutta la legione, si partì col nostro Vecchio per Arnay le Duc. O in che legione eri? Interruppe uno.

GHERARDO. Io ho il malan che Dio ti dia. Che febbre! Io mi sento pur bene. SPELA. Dico che voi avete la febbre: lo conosco ben io, certo; e grande. GHERARDO. So ch'io mi sento bene. SPELA. Duolvi il capo? GHERARDO. No. SPELA. Lasciatemivi toccare un poco il polso. Duolvi lo stomaco o pur sentite qualche fumo andare al cervello? GHERARDO. Tu mi pari una bestia. Vuo' mi far Calandrino, forse?