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I ragazzi volevano che Maria raccontasse la storia d'un altro piccolo eroe, ma le era impossibile: non ne avea voglia; poi la sua collezione era esaurita. Allora il professore disse ch'egli sapeva la storia d'un eroe che valeva più di tutti quelli di Maria. Ce la racconti, disse Giannina. Andiamo, incominci, ch'io farò le illustrazioni, saltò su Mario.

Santo Iddio, che non si possa chiacchierare un poco in quiete, da buoni amici?... Via, raccontami qualche cosa. Non ho nulla da raccontare rispose di Reana alzandosi dispettosamente. Prese da uno scaffale un volume legato con rara eleganza, lo portò sulla tavola, e si mise a sfogliarlo. Era un de Musset in edizione di lusso, con le illustrazioni di Bida. Anche questo è un regalo? egli disse.

Noi eravamo quasi tutti vestiti alla borghese [Vedi illustrazioni], chi ancora d'estate e chi di mezza stagione, questi col pastrano sgualcito, quegli con un mantello sciupato o con una sucida coperta in ispalla, la pluralit

A diciannove anni, il Mariani fu chiamato a dirigere una banda musicale a Sant'Agata Feltria, e quivi si diede a far degli allievi in ogni genere di istrumenti. A quell'epoca, il giovane maestro non conosceva che il violino ed il pianoforte; ma pure, nel breve giro di pochi mesi, egli riuscì a trattare perfettamente la più parte degli istrumenti da fiato, e fra questi la tromba, il trombone, il bombardino, il flauto ed il clarino, ch'egli qualche volta si prendeva il diletto di suonare, con grande meraviglia di chi lo udiva. Quegli studii e quegli esempi preparavano il grande artista, l'insuperabile direttore di orchestra predestinato a brillare fra le più elette illustrazioni del teatro italiano. A dimostrare come l'arte fosse incoraggiata a quei tempi e per quali strettezze anche il Mariani abbia dovuto passare ne' suoi anni giovanissimi, baster

¹⁵³ L. Palomes, Dei Frati Minori e delle loro denominazioni. Illustrazioni e Documenti. ediz., lib. III, pp. 269-70. Palermo, 1798. ¹⁵⁴ Dispacci di S. M. Ferdinando III. In Pal., per il Solli MDCCXCVII. Gli era come dicesse: Andate a farvi benedire: e non mi state più a rompere la devozione!...

Annibale il nome del suocero gli pareva troppo classico, gli richiamava alla memoria la noia delle traduzioni scolastiche. Andava enumerando con sua moglie tutte le illustrazioni della patria, ma trovava sempre degli ostacoli per adottare que’ nomi. Vittorio era troppo guerresco, Giuseppe troppo comune, Massimo troppo pretendente, Urbano troppo modesto....

I ventiquattro disegni, o illustrazioni come oggi si dice, concordano con la severa forma tipografica per l'accuratezza del disegno, per non so quale molle ondulazione di linee che non lascia trasparire nessuno scatto di nervosit

Vede bene, professore, che dopo queste illustrazioni, avute dalla viva sua voce e venute da fonte così competente, io devo sentirmi ben lieto di essere ora in possesso di quel palazzo. E comprender

I catalani non vogliono esser messi a mazzo cogli Spagnuoli delle altre provincie; siamo Spagnuoli, dicono, ma, intendiamoci, di Catalogna; gente, vale a dire, che lavora e che pensa, e all'orecchio della quale è più gradito il rumore degl'ingegni meccanici che il suono delle chitarre. Noi non invidiamo all'Andalusia la fama romanzesca, le lodi dei poeti, e le illustrazioni dei pittori; noi ci contentiamo di essere il popolo più serio e più operoso della Spagna. Parlano in fatti dei loro fratelli del mezzogiorno, come i piemontesi parlavano una volta, ora meno, dei napoletani e dei toscani: «, hanno ingegno, immaginazione, parlan bene, divertono; ma noi abbiamo per contrapposto maggior vigore di volont

Questo ho pensato, quando ho risaputa la storia di Mario, un piccolo. Il quale cominciò per essere molto felice, perchè era stupido; a diciott'anni conosceva poco o nulla e la madre se ne doleva molto, avendo molto sperato in quell'unico figliuolo. Mario non voleva studiare, non amava per nulla il lavoro; amava solo sua madre. Pure venne il suo giorno, quel giorno che giunge per tutti, il perno dell'esistenza, il punto culminante della vita: non so come, capitò nelle mani del giovanetto un grosso volume illustrato: erano le opere di Shakespeare. Mario a cui non piaceva la lettura, ebbe vaghezza di vederne le illustrazioni; s'interessò alle scene principali che rappresentavano; poi le ricercò nell'azione, alla loro pagina; poi lesse tutto, tutto. Dal mattino all'imbrunire, nel tramonto, nella sera, nella notte, pallido, curvo sul libro, con gli occhi ardenti, le mani tremanti nel rivoltarne le pagine, egli fece suo il mondo del grande inglese. La piet