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Fu molto cortese don Giovanni Cabrera, il marchese di Moya. Il vecchio cavaliere, dopo tutto, non aveva che da inchinarsi in quella stessa guisa che tutti gli altri avevano fatto al nuovo astro sorgente; da buon cortigiano, non aveva che da seguire l’esempio dei suoi eccelsi padroni.

Salutato il grande astro rosseggiante che si affacciava dalle vette dei monti toscani, i nostri amici si volsero intorno a veder sorgere, quasi nascere a grado a grado dalle tenebre, tingersi di bei colori e risplendere gloriosa la gran catena delle Alpi, dalle Marittime alle Retiche; biancheggiare di sotto e illuminarsi via via la grande pianura per cui correva il Po in lunga e tortuosa fascia d'argento; più oltre accennarsi in una candida sfumatura l'Adriatico, donde, percorsi rapidamente con l'occhio i dorsi dell'Appennino bolognese e del toscano, veduta Bismantova, con la sua gran faccia di sfinge supina, ma di sfinge europea che abbia il naso aquilino, era permesso di veder le Maremme verdeggianti, le rive del Tirreno e le isole dell'Arcipelago toscano, ninfe nuotanti sopra una grande distesa d'azzurro.

Prima morire che rinunziare al mio progetto. Ed io pure. Un astro novello. Pochi giorni dopo Giovanni aveva mantenuta la parola data al cognato. Il molle ozio non è per me, più volte avevagli detto, o mio Alfredo; ed ozio imbelle io chiamo la vita che meno.

Un altro astro di primo ordine era rappresentato dal marchese di Toscolano, nobile come Bajardo, spiantato come San Quintino; costui non aveva che una passione, ma sfrenata, quella dei cavalli. Passione divisa, del resto, da tutta l'aristocrazia genuina o assimilata di Borghignano, che sapeva a memoria la vita ed i miracoli di tutte le rozze sfiancate che passavano sotto i brum.

La sua cupola d'acciaio, poc'anzi, girava su stessa, lucendo come un astro sotto lo scivolìo accanito degli shrapnels.... Finalmente ecco il guscio della gran tartaruga di ferro bitorzoluta e tutta a squame turchine.... Il forte finge di dormire nel suo fossato profondo, buco scavato su misura nel fianco della montagna che da ogni parte arrotonda lunghe schiene scattanti di furibondi gattacci.... Scoscendimenti, fasciati di ferri puntuti e inghirlandati di cespugli di chiodi!

Ella era un novello astro sorto nel mondo elegante (come dicono i giornalisti), e non tardò molto ad attirare gli sguardi. Tutti aspirarono al piacere di conoscerla, e in breve ebbe ogni giorno dopo le quattro la visita d'un certo numero di uomini che tutti si credevano in obbligo di farle la corte o di far credere che gliela facessero. Qualche signora dell'altissima societ

Quale per li seren tranquilli e puri discorre ad ora ad or sùbito foco, movendo li occhi che stavan sicuri, e pare stella che tramuti loco, se non che da la parte ond’ e’ s’accende nulla sen perde, ed esso dura poco: tale dal corno che ’n destro si stende a piè di quella croce corse un astro de la costellazion che resplende;

Gli altri giovani, che venivano talora in visita dalla zia, erano troppo simili l'uno all'altro in una medesima insignificanza di figurino per sentire l'amore, del quale ella aveva preso il contagio nei libri, imparandone quasi contemporaneamente dalla scienza i più impuri segreti, mentre le saliva dal cuore in una gloria di astro.

Quella gagliarda sinfonia di stromenti unissoni, mi avverte che sull'orizzonte della letteratura o dell'arte è sorto un novello astro. Ma, via! non imperversiamo sugli altri non aggraviamo la mano sugli antichi colleghi, sui nostri fratelli di ieri.

Certo non pareva più un erborista, ma rassomigliava piuttosto ad un astronomo che cerca il suo astro. Vedendo che l'astro non compariva all'orizzonte... d'una finestra, si decise di tirare il campanello. Poco dopo la mamma d'Annina gli aperse l'uscio, e lo accolse lietamente, dicendogli: Venite avanti, Sandrino; che nuove ci recate? Brutte nuove!... Oh, come?...