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Il professore gli s'era avvicinato: gli scolari circondavano il letto. Mi trassi da parte. L'ercole, come preoccupato, si guardava attorno, guardava i giovani che fra tanto gli scoprivano il petto un'altra volta. La lezione pratica principiava.

Questo . Sarebbe un'eccessiva imprudenza andare agli esami senza aver letto almeno una volta quel che si è scritto. Vuoi una sigaretta, Flora? Cominciamo. Cominciamo pure. Leggi tu, mentre io tiro due boccate. Tu permetti, zietta? Purchè non si faccian discorsi inutili.

Tutto il mondo, senza la Baby, gli parea vuoto e triste. Alcuni giorni dopo, ritornando Andrea a Castelguelfo, sentì che la Contessa era a letto, un po' raffreddata. Egli aveva gi

È martedì, rispose donna Beatrice, diciotto di maggio. Doman l'altro, festa solenne; e speriamo che possiate scendere un pochino dal letto, per celebrarla con noi. Scendere, no; salire piuttosto; diss'egli. Non sar

Alle nove, rispose il portiere. Gioconda si domandò invano che cosa pensasse. Le due camere da letto erano contigue, Gioconda udì che Folco apriva il baule; poi dal fruscìo capì che ne levava delle carte, e da un certo giro di chiave, che apriva una busta di pelle in cui eran chiusi i suoi manoscritti. Ella conosceva bene quella busta.

La sera medesima di quella festa, la giovane Amalia nel colmo dell'allegrezza riceveva le congratulazioni delle sue conoscenti; sentiva dal suo letto gli evviva replicati degli Indiani quasi pazzi dall'allegrezza: ella aveva dato alla luce Esmeralda.

« Avevo letto le ultime pagine del tuo giornale, in cui esprimevi l'idea triste del suicidio. Un dubbio crudele mi strinse il cuore.

Il sole irruppe trionfalmente nella stanza, e infrangendosi sulla spera dell'armadio mandò un fascio di raggi sul letto. Abbassa le tende disse la signora, mentre si faceva schermo con la mano. E soggiunse: Mi porterai il vestito grigio di lana e la mantellina solita.... Esce? , per le nove voglio esser pronta. Passer

Però avea cura di sostenere i singhiozzi che pel gran duolo ognora gli prorompeano dal petto, per non contristare colle sue doglie alla moribonda. Stava inchinato sul letto ferale, intendeva a soccorrerla, a porgerle qualche refrigerio, e sovente le bagnò l'aride labbra colle lagrime de' suoi occhi.

Avrei voluto essere come loro; addormentarmi anch’io, tranquilla, con le due mani in croce sul petto, finchè tornasse, la mattina dopo, il sole... Non mi pettinai; non misi profumo cipria; non andai nemmeno a guardarmi nello specchio. Indossai una leggera vestaglia, e per togliere le scarpe, le calze, mi sedetti su l’orlo del letto. Io non pensavo all’amore; pensavo terribilmente a lei, a me...