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Oh eravamo di dentro, colle fila d'oro dei destini in mano, colla gioia di tre vite tutte felici, colle speranze di tre cuori tutti innamorati!... E si fantasticava, si fantasticava.... Era un mondo senza oro e senza pensieri.... , , che affrettavamo i minuti e i desideri!

Mentre fantasticava in queste stravaganze, agitato dalla passione fomentata dalla collera, dal lungo digiuno, dalla notte insonne, vide Andrea che usciva di casa collo schioppo in ispalla.

Ma il sistema contrario era suggerito e appoggiato da tutte le paure locali: ogni paesetto della frontiera fantasticava difesa, purchè avesse un gomitolo di milizia regolare collocato sul proprio terreno: ed io solo ricordo la tempesta di opposizioni, lagnanze e deputazioni provinciali, che mi fu forza affrontare quand'io e i miei colleghi decretammo il riconcentramento di tutte le truppe sui due campi di Bologna e di Terni.

Ernesta fantasticava sempre: oh! vivere sotto il tetto che era nido agli stornelli, nella solitudine che affina i sensi, farsi della sfinge l'amica del crepuscolo, dei grilli e delle rane gli amici della notte, dell'usignuolo l'amico di tutte l'ore; ascoltare i passeri biricchini, il cuculo armonista, ricevere la visita delle farfalle e dei mosconi e passare così la vita...!

Mentr'egli così tra fantasticava, fu aperto pianamente l'uscio della camera, ed entrò un uomo vestito doviziosamente, il quale, postosi inosservato al fianco del genuflesso, stette senza profferire parola ad ascoltare il discorso che abbiamo esposto qui innanzi.

Tutto l'anno la sua immaginazione aveva divagato intorno a quell'aspirazione, che si andava facendo più intensa, a misura che il tempo passava lasciandola insoddisfatta. Fantasticava delle scene drammatiche in cui egli con atti eroici salvava la vita a Vincenzo: poi scene tenere che lo commovevano fino al pianto. Altre volte erano idillî buffi coi quali blandiva dolcemente la sua manía.

Anch'ella, povera bella, fantasticava; ma, più infelice di Laurenti, ella soffriva, e le memorie che le tornavano in mente non erano punto liete, caramente malinconiche, come quelle del giovine naturalista. Venne la notte, ed ella era ancora sul suo sedile, nella istessa postura; Guido medesimamente fermo a guardarla, coll'indice tra le pagine del libro.

E il berretto di cotone, dal canto suo, fantasticava una serie di variazioni su questo tema: «beato Fenoglio! egli l'ha indovinata davvero

Damigella Maria e Margherita spinte dal signor Fedele, in quella guisa brutale, nella loro camera, stavano questa sbigottita, quella così offesa nel vivo, e incerta di quel che s'avesse a fare; che si sarebbe chinata a baciare i piedi, a chi fosse venuto a darle un consiglio. E non le pareva vero che don Marco fosse passato da quelle parti, senza rammentarsi di lei, e fantasticava, e si lagnava di lui colla nipote. A un tratto si levò in piedi, e giunte le mani: «Oh guarda! sclamò e non ci aveva pensato. Oggi è il natalizio di don Marco, e di certo egli andò a dir messa laggiù a San Matteo. Non hai inteso la campanella, che sar

Matteo Cantasirena aspettava il ritorno di Nora, seduto nel seggiolone del suo studio. In quel momento non fantasticava progetti, non ruminava articoli: l'occhio fisso, l'orecchio attentissimo, aspettava ansioso di udire i passettini rapidi, risonanti sulla scala. Ma d'un tratto, si accorse dallo sbattere degli usci, dal gridare, che Nora era gi