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Ma egli è stato ministro per nove anni con Cavour e lo sarebbe stato di nuovo all'indomani che il general Fanti lasciò il portafoglio della guerra, se Cavour si fosse trovato fra' vivi e glielo avesse proposto.

Ora San Giustino Ministro voleva dire Alberto Varedo sottosegretario di Stato. Questi poi, come a guadagnarsi le spalline, era inscritto fra gli oratori nella prossima discussione, e ruminava un discorso destinato a consolidar la sua fama d'oratore dotto e facondo.

E mentre il primo ministro piemontese limitava il suo lavoro a preparare con ajuti stranieri l'annessione della Lombardia e, tutt'al più, del Veneto, Mazzini invece trattava in Lugano col Garibaldi intorno ad una spedizione in Sicilia, dov'era gi

A queste parole i miei ministri si guardarono nel bianco degli occhi esterrefatti, e il ministro della Guerra in ispecial modo diede non dubbii segni della sua meraviglia e della sua disapprovazione. Io ammutoliva per vergogna.

E un fatto attestato persino nei rapporti militari del generale pontificio ministro Kanzler, che alla rivoluzione romana mancarono le armi promesse dal Comitato nazionale, in cui sconsigliatamente fidando migliaia di giovani, si esposero contro le truppe regolari, nella sicurezza, tradita, che sarebbero loro state distribuite le armi al momento d'incominciare la lotta; invece furono inermi ed abbandonati! Niuno al mondo potrebbe accusarci di mendaci nel ricordare che facciamo questa verit

Un'ora dopo, il ministro ed il re si trovavano di fronte. Maest

Dove si andava? a che mirava il generale? a qualcuno dello stato maggiore che lo interrogò «Andiamo, risponde, a incontrare i nostri cannoni a Varese». Infatti il ministro della guerra aveva deciso d'inviare ai cacciatori delle Alpi quattro obici di montagna: ma i cannoni erano un pretesto, o tutto al più uno scopo secondario, altro era l'intendimento di Garibaldi.

Voleva dunque esser deputato, pari, ministro, ambasciatore, tutto ciò che la sua ardente immaginazione di romanziere gli pingeva come una sorgente di ricchezza e di piaceri. Si era gittato perciò a corpo perduto nel giornalismo conservatore.

Io la consiglierei di parlarne a dirittura in viaggio. E mi scriva, sa? Appena ha qualche cosa di nuovo, me ne avverta. Se c'è un chiaro e tondo, lo mando per telegrafo al ministro. E la commenda vien subito. Il signor Prospero sospirò. Quella benedetta commenda, egli non l'aveva mai veduta così lontana come in quel punto.

Nel 1857, Ratazzi avendo lasciato il portafoglio dell'interno, il conte di Cavour accumulò quello degli affari stranieri, dell'interno, dell'istruzione pubblica e la presidenza. Fu ministro fino alla pace di Villafranca.