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Il Signore non gli concesse la fortuna del pezzo unico, ma tutto andò bene, come se quel mago del Piemontese ci avesse messo le mani. E mentre questi gli diceva: Bravo! Bravo! Bravo! tre volte, Cardello si sentiva quasi impazzire dalla gioia al pensiero che per qualche mese il padrone della fabbrica sarebbe stato lui!...

Un la più parte dei parlatori piemontesi non si attentavano movere un braccio per accompagnare col gesto la orazione, uno solo ardiva con la mano diritta descrivere un quadrante dall'umbelico fino al fianco destro; ed un'altro audacissimo con ambe le mani segnava intorno al suo corpo un mezzo circolo; chi fosse questo Capaneo della tribuna piemontese non importa, ch'io dica, che ognuno capisce accennare io al Brofferio, cui Torino, in mercede del lungo apostolato di Libert

Il 24 le truppe Toscane prendevano posizione a Montanara ed a Curtatone alla destra dell'armata Piemontese.

Il Piemontese andava, una o due volte il giorno, a dare un'occhiata ai lavori di scavo della conduttura, impartiva qualche direzione, qualche ordine, e tornava a casa a rinchiudersi con Cardello pei saggi d'impasto della creta. Quel diavolo di Piemontese sapeva fare tante cose!

Chi nel giorno 13 giugno avesse potuto guardare a volo d'uccello sulla terra Lombarda vi avrebbe scorto: l'imperatore Napoleone colla sua guardia imperiale a Gorgonzola, il re Vittorio Emanuele a Vimercate in mossa per Palazzolo, la più avanzata sinistra degli scaglioni francesi a Treviglio sulla sinistra dell'Adda, il più avanzato scaglione piemontese a Romano sulla sinistra del Serio, lo scaglione austriaco più vicino, divisione Urban, a Pontoglio e Garibaldi marciare coi suoi cacciatori da Palazzolo a Brescia; marcia pericolosa perchè fatta su strada parallela a quella del nemico, quattro volte più forte, e minacciante sul fianco. Ma il generale destreggiandosi con grande avvedutezza, facendo uso delle poche guide, comparendo or qu

Il Carnevale di gennaio e febbraio aveva una ripresa in autunno col Pirro re d’Epiro del Zingarelli, con La Serva padrona e con gli Zingari in fiera del Paisiello; e nel Carnevale seguente, passato clamoroso per gli applausi riscossi dalla prima donna Anna Davì o Davya piemontese, la quale, benchè attempatella, nella Zenobia in Palmira di Pasquale Anfossi cantava con grazia ed eccellenza singolare.

Le tradizioni del governo piemontese son regie. La monarchia è vincolata, da vecchî e nuovi trattati, alle altre monarchie, e alle norme generali d'ordine e assetto territoriale europeo, prestabilite da lungo. Può il governo piemontese rompere a un tratto, non provocato, non costretto dalla prepotenza di fatti, spettanti ad un ordine nuovo, quei vincoli e quei trattati? Tutta la politica degli uomini del gabinetto sardo poggia sulla speranza di conquistarsi la simpatia e, occorrendo, l'appoggio dei gabinetti inglese e francese; può il gabinetto sardo provocarsi contro l'ira dei due alleati, i quali, col linguaggio officiale e segreto, gl'intimano una politica di resistenza, e non altro? Ogni idea di mutamenti territoriali fu solennemente, unanimemente respinta, nelle Conferenze di Parigi: il diritto italiano vivente, fremente nei Lombardo-Veneti, non ottenne dai plenipotenziarî sardi neanche una sommessa, indiretta allusione: riconoscendo la legalit

Il Piemontese, quando gli veniva un'idea, un capriccio, non metteva tempo in mezzo per attuarlo. Questo modo di agire piaceva tanto a Cardello! Anche lui ora si sentiva preso da grande smania di fare. E non pensava ad altro che alla fabbrica di stoviglie, dove egli sarebbe stato il capo operaio, come gli diceva spesso il padrone. La ruota era pronta.

La sua transazione storica, iniziata nel Parlamento piemontese e proseguita in quello nazionale, aveva raggiunto il proprio scopo logorando ogni variet

L'esercito piemontese, forte di circa 60 mila uomini, era diviso in due corpi d'armata, il primo era comandato dal generale Eusebio Bava; il secondo dal generale Ettore De Sonnaz; a capo dell'artiglieria era il Duca di Genova, e d'una terza Colonna era comandante il principe ereditario Vittorio Emanuele.