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Andrò in Biblioteca. Una sola passione mi rimaneva le mie armi. Un solo odio mi rode l'odio contro me stesso che nulla volli o seppi godere nel mondo inebbriante. Che importa a me di tutti questi sogni? Da otto anni, da dieci, da dodici anni, io farnetico: c'è da impazzire. Ora tutto è finito! L'oubli seul sépare. Ecco l'obblio. Hai ucciso l'anima mia. S'io prendessi moglie? Oh suicidio!

Perchè? Perchè? Perchè? risposi, rinvenendo dal furore che mi aveva improvvisamente assalito. Mi sentivo impazzire. Oh, quel cranio! Perdonami! Mi sentivo impazzire.

Anche l'aria nativa non gli giovò: e come molti avranno osservato che gli uomini prima di impazzire, prima di ammalarsi di incurabili mali, ovverosia prima di morire, mettono fuori certi loro sentimenti sigillati nel cuore da anni ed anni, così si racconta che il povero conte esclamasse una volta: Ah, perchè è morto quel povero colonnello!

Ben inteso che le altre fingevano di battere; ma accostavano adagino palma a palma per non aumentar il fracasso. Gli uomini invece pareva volessero impazzire di gioia e di ammirazione. E avevano perfettamente ragione. Chi non si scuote all'idea della bellezza artistica è un ciuco.

Quando ci vediamo, restiamo l'uno di fronte all'altro, smorti, col cuore in tumulto, le mani brucianti, la voce strangolata: questo è l'impeto dell'amore che ci fa impazzire. Le sue lettere sono brevi, a frasi nette come un colpo di coltello, scritte a frasi dove vi è il sangue della vita, dove vi è l'eccitazione dei nervi, dove vi è lo scoppio furibondo di un amore supremo.

Quando si pensa che una gran parte del popolo ci crede ancora e che in questo secolo in cui l'intelligenza umana ha pur partorito delle grandi cose, il prete la fa ancora da padrone; quando si vedono i reggitori delle nazioni fingere (perché è finzione ed iprocrisia) di proteggere e mantenere con ogni rispetto l'istituzione diabolica del pretismo, c'è veramente da impazzire, e non si capisce se ci sia più malvagit

Galatea, Galatea! Penso che voi abbiate fisso il chiodo di farmi impazzire. Per una passeggiata innocente, per un incontro non potuto prevedere, non potuto evitare, e del quale non avete nemmeno certezza, trattarmi così male, via, è un po' forte. Rizzarmi muso, sfuggir tutte le occasioni di ritrovarvi presso di me, di barattar due parole con me, non vi pare una crudelt

(c. s.) Non potete! non potete per ora! (andando verso l'uscio di sinistra) Che contrattempo, Maria, che contrattempo (tende l'orecchio verso l'interno) Dio, se esce!.... Don Ninnaru è spadaccinu... e si finisci a duellu? (lusingata) Per causa mia! Ah! Al solo pensiero mi sento impazzire! (si riaffaccia) Per carit

Un giorno lo vidi arrabbiarsi al punto da gettar per aria tutti i libri e tutti i calamai dell'ufficio: pareva che stesse per impazzire. Un'altra volta, era d'estate, stanco di quella battaglia con stesso e col suo passato, che lo spossava e lo rendeva come uno straccio, decise di rifugiarsi per un paio di mesi in campagna, e cercò un asilo tranquillo a Bradford, nella Pensilvania.

No, mi guardi il cielo dal perdere il capo a questo modo. Se avessi per caso da impazzire, vorrei andar diritto allo spedale, che nessuno mi vedesse farne di così gravi, come questa che voi pensate di me. Ma che volete voi dunque? Qual altra.... disgrazia chiedete?