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Perchè mi rimproveri se non ho più lena, se non ho più una scintilla di entusiasmo? Clara, Clara, tu mi uccidi, così! Perdonami diceva lei, scivolandogli inginocchiata innanzi, con un moto che le era familiare. Io non debbo vederti più diceva lui, come se parlasse a stesso. Oppure, la frase cara agli amanti riappariva in altri modi tormentosi.

LAMPRIDIO. Perdonami, o carissima madre, poiché sotto questo venerabil nome di madre io t'ho ingannata; io arei ardire comparirti dinanzi se la suprema bontá di Dio non avesse dato meglio esito alla mia audacia che io avessi saputo desiderare.

Povero amico! ripigliò Tognetti. Per colpa mia ti vedo ridotto a questo passo. Io fui che venni a cercarti, a toglierti dal seno della tua famiglia. Perdonami!

Farai tutto ciò che vorrai! Aprimi! Stella! Stella! Non venderò il palazzo! Te lo giuro! Non venderò Casalbara! Perdonami! Perdonami! Gioia! Stella! Amore! Perdonami! Apri! Ho freddo qui! Non posso restar qui!... Sto male!... Mi ammalerò! Apri! Eleonora! Sentì lo scricchiolìo del letto.... sentì il fruscio di Nora che si stendeva, si rivoltava fra le coltri. Almeno una parola!... Una parola!

Perchè? Perchè? Perchè? risposi, rinvenendo dal furore che mi aveva improvvisamente assalito. Mi sentivo impazzire. Oh, quel cranio! Perdonami! Mi sentivo impazzire.

No, no, perdonami, sono pazza disse congiungendo le mani in atto di preghiera ma se tu potessi vedere il mio cuore, comprenderesti che i miei dubbii, le mie paure, provengono dall'affetto ardente che ti porto. Lo so ed è per questo che non ti serbo rancore. L'abbracciò di nuovo e la disgraziata sorrise per mostrare la sua felicit

VIGNAROLO. Il vostro perdono non lo voglio, perché non lo merito. PANDOLFO. Perdonami a me, ché lo merito io. Ma dove sono gli argenti e i drappi che ti ha consegnato l'astrologo? VIGNAROLO. Che argenti, che drappi? PANDOLFO. Or questo sarebbe un altro diavolo! VIGNAROLO. Quando disse che voleva trasformarmi, mi bendò gli occhi; e quando mi tolse la benda, trovai la camera sgombrata.

Oh, pur troppo, la scena d'oggi non potrò dimenticarla per un pezzo! Dio mio!... non ti avrei mai creduto così!... Via, Lalla... sii buona... perdonami. È impossibile. Te ne prego... ti supplico!... È impossibile... No, sai: vado sola... in un'altra camera! Ti amo!... ti amo tanto! Adesso, mi ami... ma oggi, no; oggi non mi volevi più bene! E... e non ci fu verso.

Ci eravamo sposati per amore; amavo Lucia con tenerezza paterna ho dieci anni più di lei! E poi!... Aveva confessato; mi s'era buttata ai piedi implorando: Perdonami!... o ammazzami! Sembrava una pazza.. La presi tra le braccia.. la baciai... e le perdonai! E l'ingrata ha ricominciato? lo interruppi.

Per quanto t'ho amato, per quanto ho sofferto, perdonami di non renderti questi ultimi preziosi ricordi, perdonami di seppellirli con me fra quei ghiacchi eterni, da cui ti volgerò il mio ultimo pensiero; dove morendo per te, ti benedirò pel bene che hai fatto al mio povero babbo, pel male ch'io t'ho fatto, pel tuo nobile cuore. Perdonami, Gualfardo, perdonami.