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Mi sorrise con tristezza, senza rancore e mi disse:

Adesso, rapida, succedeva in lei la reazione, e la sua voce, e il suo accento si raddolcivano, e i suoi occhi si gonfiavano di lacrime. Parlo senza rancore... Tu staresti meglio solo.... Ma son discorsi vani... Non muoio io, no, pur troppo... E voglia Iddio ch'io non sia invece destinata!... Non finì la frase, rabbrividendo.

Dal dolore rampollava a poco a poco il rancore, e al rancore teneva dietro l'odio di tutto e di tutti. Mi sentivo rinascere nella mente le aspirazioni giovanili e nello stesso tempo la convinzione della loro piena inanit

Chiuse gli astucci e li cacciò nel forzierino. Riceve, signora duchessa? le domandò la cameriera. Chi c'è? Il commendator Cantasirena. Lo zio Matteo! Nora, in quel minuto, dimenticò l'astio, il rancore, la gelosia, dimenticò Evelina, il Laner, non pensò più che alle sue perle, a' suoi brillanti e corse di slancio incontro allo zio Matteo, come alla sua unica speranza, alla sua unica salvezza!

Allora quasi un rimorso le punse l’animo, il rimorso d’aver serbato contro Zacchiele quella specie di muto rancore per tanto tempo; e i ricordi a uno a uno vennero ad assalirla; e le virtù del defunto le rifulgevano ora nella memoria più religiosamente. Poichè l’onda del dolore cresceva, ella si alzò, andò verso il letto, vi si distese bocconi.

Questo m'è capitato altre volte. Inconvenienti del nostro mestiere. Ah! Ah!... Io rimedio subito portando la mano della donna un po' più su. E rideva, rideva, con gioia infantile senza rancore per la guerra poichè gli aveva concesso questa notte di delizie. Poi riprese a cantare: Forza, orchestra!...

Dimenticato ogni rancore e sopito il malcontento che gli aveva fino allora avvelenato i pensieri, s'era messo con lena a lavorare, e vi stava quasi tutto il , non distolto da nessun'altra cura. In breve, quella vita solitaria, tutta occupata, tutta assorta in un'idea, in una speranza, divenne per lui una consolazione, un bisogno dell'anima.

«Se al consiglio de' Dieci potesse mai trapelare ciò che è passato nel tuo cuore e nel cuore di quella povera sventurata, credilo a me che c'è da inorridire pensando a quel che avverrebbe di noi tutti. Io non ho con te rancore di sorta però... tu non ci hai colpa. Ma vattene con Dio; e non mettere mai più il piede in questa mia casa. A quella povera fanciulla intanto provveder

Vi è della premeditazione in questa lettera si disse il dottore esaminandola per conseguenza, delle cose false. Vediamo. Il dottore leggeva a mezza voce. La lettera cominciava così: «Bando al rancore, mio caro dottore. Io mi ribelloIl dottore sorrise e borbottò, decifrando la lettera: Che roba infame questa scrittura all'inglese! Le lettere si ecclissano nei profili.

Moschino accompagnò il padroncino fin sulla soglia della stanza e tornò a cercare il suo letto. Nello strapparsi di dosso i vestiti bagnati, che mandavano un forte odore di pesce, mormorava: E dicon porci a noi! Ma il sonno scese presto a dissipare ogni rancore.