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I costumi di questo Papa perversi; da parecchie femmine ebbe figli non pochi: sua madre per temperarne la licenza lo fe' chiudere in castello S. Angelo, donde il futuro vaso dello Spirito Santo si calò per mezzo di una corda; altri poi affermano patisse la prigione a cagione di Brevi falsati: cardinale lo creò Alessandro VI e affermano in salario di libidine dal vecchio Papa sfogata nella sua sorella Clara e sar

L'indomani egli arrivò alla stazione tranquillo, sorridente, colla sua signora; non aperse bocca su Laura; dovetti io, mentre eravamo in treno e Lidia cicalava con Clara, dovetti io domandargli se nulla vi fosse di nuovo. Ma no, caro, egli rispose a bassa voce. L'operazione è alle due; ora è mezzogiorno. Potevi passar da casa e chiedere come si trovasse Laura.

Oh Anna, ma io lo conosco! esclamò Clara Lieti, vivacemente, stendendogli la mano con un atto famigliare. Veramente? E come? soggiunse Anna, con quel falso interesse mondano, che copre di amabilit

Poveretta, poveretta! mormorò lui, con voce di pianto. Mi sono ingannata, anche questa volta ella replicò, con una freddezza di ghiaccio. L'accenno agli amori passati, il primo che ella facesse durante un anno e mezzo di relazione con lui, la comunanza del suo amore con gli altri, nella mente di Clara, gli fece una impressione pessima. Io non ti ho ingannata esclamò lui offeso, contristatissimo.

Come siete gioconda, questa sera! le disse, come trasognato. Perchè ti voglio tanto bene ella gli rispose, dolcissimamente, prendendogli le mani. Egli si turbò sempre più. Non parliamo di questo, Clara. Perchè? Non mi credi? Non mi credi? Egli tacque. Non le credeva, infatti. Ella intese perfettamente questa sfiducia. Che debbo fare, perchè tu creda? Nulla, Clara: non fare nulla.

Perchè la gente si stanca di essere cattiva, si disgusta della propria perfidia, ha la nausea di stessa! Pare impossibile, donna Clara. Non mi chiamate così! Non è il vostro nome? Il vostro bel nome luminoso e glorioso? È il duro nome di altri tempi; chiamatemi: Chiarina. Vi chiamerò: signora. Non siate così duro, Serra, ve ne prego. Io non sono che rispettoso.

Mamma, io rimango! annunziò Bruno. Naturalmente! rispose Clara Dolores. Gigi la vide allontanarsi, rientrar nel crocchio, dare ordini ai domestici, sorridere agli amici, osservar che tutto fosse ben disposto: salire infine nella sua carrozza e guardarsi ancora in giro per l'ultima occhiata. Che brio! esclamò Gigi. Che grazia! È la sua vita! osservò Bruno.

Così camminarono in silenzio verso la casa di Clara. Ella andava a capo basso, sentendo di avere errato ancora, di avere inutilmente violato la fierezza del proprio cuore, mostrandone il segreto dolore, a un uomo che non poteva avere piet

Sta Donna Clara (ne 'l mio pensiere) su 'l damascato letto ampio e profondo: splende la nudit

La madre, Clara Dolores, divisa dal conte Fabiano, voleva il figlio; il padre lo toglieva alla madre: Bruno stava ora con l'una, ora con l'altro; più spesso col padre, più volontieri con la madre; avvenivano liti, lavoravano avvocati, si scambiavano lettere e telegrammi e carta bollata per averlo.