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Che si deve fare! Ha tanto bisogno d'un po' di sollievo.... Bei discorsi questi! Intanto, invece di allentare il nodo, lo si stringe di più.... Oh parlerò, giacchè chi dovrebbe parlare si rifiuta, parlerò io.... Ma non adesso, Benedetto, te ne prego soggiunse in tono supplichevole la signora Giulia. Sarebbe un colpo mortale per quel disgraziato....

Cosí fanno, creda a me, coloro a cui la propria coscienza vale qualche cosa. Sicché, madama, stringendo il discorso, la prego a non far che quest'anno il carnovale finisca malamente per le povere di lei figliuole. Hanno ne' piedini una inquietudine, che nella loro eta è da perdonarsi. Il ballo fa bene anche alla loro salute.

Antonio, egli, salutò umilmente, e, con tutta la suggezione d'un supplicante che domanda una grazia, pregò sor Agata mandasse il figliuolo a recar quella lettera al suo indirizzo.

"Ma non s'è udito mai una cosa simile!" interruppe Alice con voce sdegnosa; ma la Lepre-marzolina e il Cappellaio vociarono "St! st!" e il Ghiro continuò con voce burbera, "Se non ha creanza, finisca la novelletta da ." ", la prego di continuare!" disse Alice molto umilmente: "Non la interromperò più. Forse ce ne sar

Ve ne prego, visconte; smettete quel tono di ironia, e ascoltatemi seriamente, poiché io vi parlo colla maggiore seriet

, vicino alla spalla... più in qua... sotto la clavicola destra. Ma si calmi, la prego. E sopratutto non parli troppo; le far

E questa persona... molto seria... molto interessante... ti ha fatto promettere di tornare colla tua gondola... a rilevarlo...? Al contrario, gusta volta io fui licenziato, e congedato formalmente. Bigino!... Un ultimo favore, poi ti lascio andare pei fatti tuoi, senz'altra molestia: ti prego di salire un istante sul mio pulpito...

E adesso, parlò il duca, come furono soli nel salotto, sedete, signor Giuliani, e ditemi in che posso tornarvi a grado. Lascio, come vedete, il Lei, che è troppo cerimonioso, e vi prego a fare altrettanto.

E dimmi.... ripigliò Gino. La cosa non dispiace a te? No, davvero. Sei un uomo leale e la mia mano stringe volentieri la tua. Conte Gino Malatesti.... Non parlar, di contea, te ne prego! interruppe Gino, turbato. Vorrei che i re della montagna non isgradissero la mia alleanza.

Un giorno noi fummo amici, fummo come fratelli, poi fra noi sorse una donna fatale per entrambi, che scavò un abisso immensurabile... Non ti domando di chiudere questo abisso poichè so che sarebbe impossibile, ma ti prego di colmarlo per dieci soli minuti... e ti giuro che non ti pentirai di aver fatto ciò. Acconsenti tu? Te lo chiedo in nome dell'antica nostra amicizia.