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E la scrittrice, raccontando il fatto, riflette: "che nessuna contadina sarebbe capace di ammazzarsi a quel modo; la media cultura operaia, il raffinamento dei nervi, l'impoverimento del sangue e il continuo e malsano contatto della vita cittadina creano una donna nuova, molto complicata e per conseguenza più infelice della contadina."

Quante ore si rimanesse in quello stato ignoriamo; dopo un certo tempo i nervi ottici di Rogiero, offesi da un cotal senso di dolore, richiamavano ogni altra sua facolt

Inoltre, nulla da leggere, tranne due o tre giornali insipidi e infarciti di quei fatti diversi che poi son sempre gli stessi. Oh, i nervi della duchessa! Il duca non represse abbastanza un nuovo sbadiglio, che sonoramente echeggiò nel salone. Eh, finiscila un po'! gridò la duchessa infastidita: non sai far altro! E che ho da fare? gemette il duca, dal fondo della sua poltrona.

I nervi del dottor Agenore ne stavano appunto commettendo una, e il cervello, coll'aria di volersene stare in disparte, se ne faceva l'istigatore ed il complice.

! devo! devo! disse Anne-Marie, quasi piangendo. Il visitatore, sorridendo acidamente, si alzò per prendere congedo. Temo disse che per le ragazzine troppa musica non faccia bene ai nervi. , che fa bene! gridò Anne-Marie, disperata e piangente. E come Nancy la confortava cingendola col braccio, la bambina singhiozzò: Mamma, digli una cosa! digli una cosa che io non so dire! Aiutami.

Quand'essa si trovò sola, come uno schifo abbandonato in mezzo all'Oceano, quando il cinismo e la depravazione di Parigi e della provvisoria italiana ebbero cessato di agire come un influsso sui di lei nervi, sui di lei appetiti, sulle di lei passioni; quando non avendo più occasione di confidarsi agli adoratori, alle amiche, ai lenoni, fu obbligata di rientrar in stessa, di ascoltarsi, di frugare nei ripostigli più segreti del suo cuore inesplorato, ella sentì con non poca sorpresa sorgere in cuore un desiderio, un'idea, che fino allora le era sempre sembrata molto barocca ed assurda, ed alla quale aveva date tante volte la baia quand'erano gli altri che gliela proponevano.

Ezio quella sera era in vena di cantare e provò a mescolare anche la sua alla voce delle donne e dei ragazzi. Non l'aveva mai fatto in vita sua, nemmeno da bambino le poche volte che la mamma l'aveva condotto in chiesa: più tardi aveva creduto che il cantare in chiesa fosse il teatro dei contadini che mescolano al profumo dell'incenso troppo odore di prossimo selvatico. Ma quella sera i suoi nervi affievoliti furono improvvisamente scossi da una soave piet

Questi, intanto, passeggiava concitato dall'una all'altra parete, o, per dire più veramente, dall'una all'altra scansìa, come un uomo a cui dolgano i nervi. Ad ogni tanto andava stropicciandosi forte le mani, poi le tornava a raccogliere dietro le spalle, senza punto smettere del suo passo breve e spedito, che lo costringeva a frequenti giravolte sui tacchi.

Dove si arriva? Che cosa vogliono? Che cosa danno? Che cosa ci si può rimettere di nervi, di cervello, di cuore? Mistero! Ludovico Francesco (risedendo a cavalcioni d'una sedia) , ma non farmi quella faccia da vittima. In tutto questo, tu non ci entri per nulla. Tu sei un uomo ammogliato e il tuo matrimonio è gi

Non aveva chiuso occhio, non aveva neppure provato a gettarsi sul letto, nemmeno seduto non aveva potuto stare; un'agitazione febbrile gli concitava muscoli e nervi, cuore e cervello.