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Verso la mezzanotte Enrico si vide comparir dinanzi, nel luogo fissato al convegno, il valentuomo sorridente, che gli narrò come avesse avuta la pazienza di stare dalle nove fino allora ad aspettar nella via il brougham, che doveva portar a casa la signora Nan

PASQUELLA. Che mi farai? signora, eh? GIGLIO. Non quiero se non que seays mia matre. E io quiero ser vostro figliolo y, allas vezes, aun marido, se vos verrá bien. PASQUELLA. Eh lasciami stare! GIGLIO. Reióse: eccha es la fiesta. PASQUELLA. Che dici? GIGLIO. Que vi voglio donare un rosario para dezir quando es la fiesta. PASQUELLA. E dove è? GIGLIO. Veiolo aqui. PASQUELLA. Oh! Questa è una corona.

E veramente mentre, in un momento di sosta sotto una delle banchine descritte nel capitolo anteriore, io contemplava quella bellissima e valorosissima copia davanti a me P..... diretto a Nullo diceva: «È inutile! queste ragazze non vogliono stare indietro». Io informato sino a quel momento che una sola del sesso gentile faceva parte della spedizione, venni così a sapere esser esse di più.

Stare in danno del tutto era men male, che fare un cambio tanto diseguale. 133 Colei che di bellezze e di virtuti unqua non ebbe e non avr

Un Giuseppe Calcagni cantante, al S.a Cecilia allietava con un trattenimento di arie, rondeaux, concerto di strumenti, duetti, ecc.¹²². Altri ed altri ancora trovavano accoglienze oneste e liete; che Antonio Solli veneziano, impareggiabile sonatore di violino per le corti d’Europa, negli ultimi anni di sua vita sceglieva Palermo come sua seconda patria, «non indegno di stare accanto al maggior sonatore d’arpone che si fosse mai sentito», il palermitano Michele Barbici, di cui dopo il 1769 «si sonarono in Napoli o altrove con gran plauso i trii ed i quartetti»¹²³.

Ella dice: Diletto mio, è bene lo stare unita con te solo. E Gesù, chinandosi verso di lei e abbracciandola: E a me è sempre soave cosa lo stare unito con te, mia diletta. E lei: Io, vile femminella, ti saluto, Signor mio amatissimo. E lui: Ed io ti rendo il saluto, amorosissima mia. E un'altra volta la bacia su la bocca e sul petto.

Lascia stare il popolo, che lui non c'entra in queste cose qui....E tu guardati bene dal fare il Cajo Gracco un'altra volta. Che cosa vorresti dire con queste parole, Galeazzo? Niente affatto; ma il Tita, cameriere, t'ha veduto a Santa Maria della Scala a ricevere i battimani dei trecconi, e mi ha fatto ridere assai.

<<Questi e` colui che giacque sopra 'l petto del nostro pellicano, e questi fue di su la croce al grande officio eletto>>. La donna mia cosi`; ne' pero` piue mosser la vista sua di stare attenta poscia che prima le parole sue. Qual e` colui ch'adocchia e s'argomenta di vedere eclissar lo sole un poco, che, per veder, non vedente diventa;

Il primo era calmo, sorridente, noncurante, gli altri invece penavano a stare in piedi; erano pallidi, disfatti, in preda ad un terrore indescrivibile. La loro comparsa fu accolta dalle diciotto tribù con urla selvaggie, con maledizioni, con insulti, con un agitar minaccioso di braccia; più di un'arma fu diretta contro di essi e più di un fucile li tolse di mira.

È meglio stare sedute all'ombra che zappare al sole! mormorò la vecchia Meroni, sempre più secca e gialla, mentre posava avidamente ciò che del resto facevano tutte, cercando l'unico refrigerio possibile i piedi nudi, brucenti, sulla parte umida e fresca di una zolla appena rivoltata. Fu una risataccia, poichè tutte compresero il sarcasmo.