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Passa senza contrasto; un momentaneo bisbiglio e silenzio. Tale dei tali. Vivi applausi; il popolo è ben disposto, l'affare va bene. Tale dei tali. Uno scoppio d'urli e di fischi, un agitar di mani, un pestar di piedi, un rimescolamento, un fracasso d'inferno si leva e si prolunga per cinque minuti da ogni parte dell'affollato uditorio.

Mi buttai ginocchioni, davanti a la sponda del letto, baciando la sua mano esangue, quasi fredda per l'invadente gelo della morte. Perdonami, Fausta! Perdonami! balbettavo convulso, senza lacrime. Ebbe la forza di sorridere e di agitar le labbra, per parlare. Addio!... Muoio.... contenta!

Il primo era calmo, sorridente, noncurante, gli altri invece penavano a stare in piedi; erano pallidi, disfatti, in preda ad un terrore indescrivibile. La loro comparsa fu accolta dalle diciotto tribù con urla selvaggie, con maledizioni, con insulti, con un agitar minaccioso di braccia; più di un'arma fu diretta contro di essi e più di un fucile li tolse di mira.

Alle sette con affrettato passo si giunse sul monte che sovrasta a Melito. Sul monte parallelo e separato dal nostro per una stretta e profondissima gola accampava Garibaldi con quattromila uomini. Un grido prolungato di gioia e un agitar di berrette salutarono la nostra venuta. Era la sera del 20 agosto. Giù a mare il Franklin, che trasportò Garibaldi, giaceva arenato, il Torino, fulminato da due navi borboniche, divampava, ed una terza nave mandava a noi un benvenuto di granate e di bombe. Il mattino del 22 eccoci sotto Reggio. Garibaldi, impegnato gi

Vedendolo agitar le labbra, si sarebbe potuto dire che andasse masticando i salmi dell'uffizio; ma invece biascicava il suo cruccio pensando all'indiscrezione di sua signoria che lo faceva tardare a dir la messa quotidiana fino a un'ora dopo mezzodì; e si torceva le nocchiute dita, e grattava la fodera del cappello, sentendosi lo stomaco ne' talloni.

Ma nol farai; vuole il Monarca eterno Contra loro agitar l'onde marine; E poi ch'ad onta del dannato inferno Rodi de' rischi suoi rimira il fine, L'armi, ch'avesti tu dal Ciel superno Io porterolle a le magion divine, E l

O miserando e gramo L'esser nostro di Numi, ove al talento Di mortal plebe abietta, Qual nebbia vana ad agitar di vento, Sorgere a caso e dileguar dobbiamo! Ove andrem noi? Di amici astri deserto È il ciel; d'altari è brulla La terra; inesorabile si avanza La Verit

Non risponde colui: torbido, immoto Per le tenebre lunghe il guardo intende; Chè un agitar di strane Ombre e un ignoto Di larve brulicar l'aria comprende: Rizzansi i sassi, i marmi, e van pe 'l vuoto, E incerta su di lor la luna splende; E a lui d'intorno in apparenze strane Prendon fogge e sembianze e voci umane.

Gaily bedight, a gallant knight, In sunshine and in shadow... Sentite? diceva curvo sul pianoforte, suonando con molto pedale e molto agitar della sua folta chioma nera, il Cavaliere parte... è pieno di speranza e di coraggio! Sentite questo battito, questo galoppo e rimbombo? è il galoppo del Cavallo, ed il battito del cuore del Cavaliere.

Fra cotanto agitar d'opre e di cose, Cui segue il canto e mai non giunge al vero, Ad accender vieppiù l'alme vogliose Il popolar rimbomba inno guerriero: Vecchi, infermi, fanciulli e madri e spose, Forti ne l'ira, ardenti in un pensiero, Mescon l'opre e l'ardir, l'anime e i carmi, E incuorano alla pugna, e veston l'armi.