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Allorchè dunque la Ginevra s'affrettava verso la Francia, e il conte Mandello, uscito da Milano coi soldati che vi aveva condotti, riducevasi di bel nuovo a Reggio e pieno di speranza per la notizia del trattato conchiuso finalmente tra Leone e Carlo; negli ultimi giorni del giugno di quest'anno, morì il figlio del Lautrec.

Ma quando dagl'istessi uffiziali che gli si mostrarono assai cortesi, seppe com'era andata ogni cosa, e come il conte Galeazzo Mandello s'era condotto seco a Reggio il figlio del Lautrec per salvar lui, e che adesso egli era atteso in quella citt

In questo pensiero se ne uscì dunque di Reggio insieme al conte Mandello. Ci siamo dimenticati di dire, che in fine della lettera del Morone si parlava di un fatto che stava per maturarsi, e che in poco tempo avrebbe dato a parlare a tutta Italia. Vedremo a suo luogo qual era codesto fatto di cui il Morone stava in aspettazione. Intanto ci recheremo a Venezia.

Che soldati son quelli? chiese Nullo a don Cicillo. La brigata Melendez. Non istette guari a spuntare sulla via tortuosa incassata nel monte ragguardevole colonna de' nostri. Tutti i vincitori di Reggio.

Ed il tutto sia a gloria di Gesú Cristo, di Maria Vergine e dei santi della gran cittá del cielo. Con che facendo fine, umilmente baciando la mano a V. S. illustrissima, di tutto cuore me le raccomando e offero. Da Reggio, il XVII aprile MDLXXXI. Di V. S. illustrissima affezionatissimo servitore IL PROSPERO.

Per ben due volte nel Discorso sopra le interpellanze del Barone D'Ondes Reggio al Minghetti bastò l'animo di rimproverare il Barone di leggero!

Da Chioggia a Reggio quante miglia ci sono? Per ora accontentiamoci di Modena, caro mio; eppoi il punto di partenza non dev'esser Chioggia; bisogner

Tre diplomi dati al campo sotto Reggio il 1 e il 2 agosto duodecima Ind. Ruggier Sanseverino conte di Marsico è eletto capitan generale in val di Crati. Gli è commesso di difender quella provincia dai nemici e ribelli che la travagliavano, ibid., fog. 166 a t. e 167.

«Mi conosco, Fulvia; anche qualche colloquio; anche l'amarezza d'una partenza e non sarei più padrone di me. Se io venissi a Reggio, sareste voi disposta a rompere ogni altro impegno, a vincolarvi con me, ad esser mia, ed a seguirmi a Milano, o a lasciare che io vi segua sempre e dovunque? «Mi avete gi

Entrando nel Faro da maestro a sinistra, le magnifiche falde dell'Aspromonte, certamente fratello dell'Etna, e l'aprica costa di Reggio col piede nell'onda, a destra le bellissime colline della Trinacria, servendo di contrafforti al padre dei vulcani italiani il Mongibello , lo stretto abbellito da Reggio, da Messina, da centinaia di pittoreschi casolari e da quella stupenda vegetazione di aranci, olivi, e quanto può vantare l'agricoltura meridionale è veramente incantevole.